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sabato 25 gennaio 2003
Cancro alla prostata: prevenzione mangiando pesce

Il tumore alla prostata è più comune nei paesi industrializzati dove costituisce la seconda causa di morte per malattie neoplastiche negli uomini. Questo tipo di incidenza è da correlare principalmente alla dieta.

Il consumo troppo frequente di carne e latticini, e quindi di grassi derivanti dalla carne, prevalentemente saturi, e calcio, e lo scarso apporto di alimenti di origine vegetale previene eccessivi livelli di testosterone, l'ormone che essendo in grado di stimolare eccessivamente le cellule prostatiche, può aumentare l'incidenza tumorale.

Gli alleati della prostata non sono però solo frutta e verdura. Se la carne contiene grassi prevalentemente saturi, il pesce, insieme ai frutti di mare, contiene una buona dose di acidi grassi polinsaturi, che oltre ad essere cardioprotettori previene l'insorgenza del tumore alla prostata se consumato abitualmente. In particolare, riuscirebbe ad abbassare il rischio che sviluppi il tipo di cancro piu' pericoloso, quello che produce metastasi.

Lo rivela uno studio statunitense pubblicato su Cancer Epidemiology Biomarkers & Prevention, che ha preso in esame la dieta abituale di un campione molto ampio di uomini.

I dati raccolti hanno rivelato che consumare pesce almeno 3 volte la settimana riduceva la probabilita' di cancro alla prostata, specialmente della forma piu' invasiva. Infatti, rispetto agli uomini che mangiavano pesce meno di 2 volte al mese, la probabilita' di questo tumore nei maschi che mangiavano pesce assiduamente risultava ridotta del 44%. Anche seppie, calamari, cozze e vongole proteggevano dal cancro alla prostata, ma non con la stessa efficacia degli altri tipi di pesce.

Le analisi, inoltre, hanno mostrato che la prevenzione era ancora piu' evidente all'aumentare del consumo giornaliero di pesce e frutti di mare, calcolato in base alla quantita' di oli contenuti. In particolare, per ogni incremento di 0,5 grammi la probabilita' di tumore con metastasi si riduceva di un ulteriore 24%. Secondo i ricercatori, dunque, l'effetto protettivo del pesce sarebbe dovuto agli oli in esso presenti. Tuttavia gli esperti non escludono che negli organismi marini vi siano anche altre sostanze, non ancora identificate, in grado di ridurre il rischio di cancro.

News controllata da: Nicola CADEL


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