martedì 1 aprile 2003
I segreti del pesce zebra
Un pesce di due centimetri di lunghezza si propone come animale da esperimento per gli studi preclinici di molte malattie umane: si chiama Zebrafish (danio rerio) e anche se l'ultimo antenato in comune con l'uomo risale a 400 milioni di anni fa condivide con noi ben il 96 per cento del genoma. Il pesce ha già spodestato i tradizionali topi di laboratorio nelle più avanzate ri cerche sulla leucemia in corso in centri americani e australiani. Oltre ad essere meno costoso da alimentare ed allevare, lo zebrafish genera una prole numerosa, si riproduce in tempi rapidissimi e per un certo periodo, a causa della sua trasparenza, permette la visione diretta dei globuli bianchi in vivo. L’organismo del pesciolino inizia a produrre sangue dopo poche ore e gli effetti delle mutazioni, naturali o indotte, possono essere osservate senza sacrificare l'organismo. Per questo motivo lo zebrafish si è ritagliato un ruolo importante anche nelle ricerche sulle cause genetiche delle anomalie dello sviluppo. Ma il punto di forza dell'animale è che, a differenza dei vermi e dei moscerini della frutta, ha un profIlo genetico molto simile a quello dell'uomo: «Enzimi chiave come le chinasi, su cui si focalizza la ricerca oncolologica, sono quasi identici nel pesce e nell'uomo», spiega Thomas Roberts, ricercatore presso il Dana Farber cancer institute di Boston.
Zebrafish può ammalarsi di cancro e viene utilizzato, attraverso la manipolazione transgenica, per indagare sulla genetica di numerose malattie umane, tra cui la sindrome di Down e le tossicodipendenze. L’ultimo sviluppo riguarda la creazione di uno zebrafish transgenico in grado di cambiare colore in base agli inquinanti presenti nell'acqua.
News controllata da: Nicola CADEL
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