venerdì 14 dicembre 2001
Esercizi contro il rischio embolia
Per mettersi al riparo da possibili rischi di embolia, si suggerisce di eseguire, prima delle immersioni, alcuni esercizi fisici. L'invito proviene dopo alcune osservazioni condotte sul ratto da parte di ricercatori norvegesi della Norwegian University of Science and Technology di Trondheim.
Gli esperti fanno presente che, una volta sott'acqua, l'azoto si scioglie nel sangue e questo impone di riemergere con molta cautela e lentamente proprio per scongiurare l'embolia. Infatti, qualora si dovesse tornare in superficie senza rispettare tale regola di prudenza, le 'bolle' sotto la pelle e attorno a midollo spinale e cervello potrebbero causare prurito nei casi meno gravi, coma e morte in quelli più disperati.
Cosa è stato dimostrato nello studio sui topi? Gli animali sono stati sottoposti ad esercizi fisici (ruota) per sei e due settimane e un giorno; poi sono stati messi in una camera iperbarica in condizioni equivalenti a sessanta metri di pressione. Le bolle di azoto si sono formate solo nei topi senza esercizio, mentre solo l'esercizio di 6 settimane è risultato efficace contro gli emboli. I topi 'immersi' dopo 2 giorni dal test fisico, al contrario, hanno sviluppato l'embolia in misura eguale ai controlli.
Secondo gli scienziati, però, gli effetti osservati sul ratto non sono immediatamente trasferibili sull'uomo.
News controllata da: Nicola CADEL
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