lunedì 6 agosto 2001
Sushi, una moda pericolosa per la salute
Nel pesce crudo si annida un verme che muore solo con il calore o le basse temperature.
Anisakidosi, un rischio concreto per chi mangia il pesce crudo. Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc avverte: "il sushi, il pesce crudo, che in Giappone provoca decine di morti l'anno, va molto di moda anche in Italia. Non c'è festa estiva, cena, appuntamento, vernissage, cocktail, e quant'altro che non proponga la specialità orientale, magari preparata al momento. Ma il pesce crudo avverte Mastrantoni, può essere infestato dall'anisakis, un verme di 3-4 centimetri, che alloggia praticamente in tutti i pesci. E' presente nell'85% delle aringhe, nell'80% delle triglie e nel 70% dei merluzzi".
Il vermetto provoca dolori addominali, diarrea, nausea, vomito, perforazioni dell'intestino e dello stomaco. L'eviscerazione del pesce può scongiurare il pericolo, ma se l'anisakis è riuscito a migrare verso la parete muscolare il rischio si fa concreto, perché non viene eliminato. La soluzione è la cottura del pesce, perché l'anisakis non resiste a temperature superiori a 60 gradi.
"La legge prevede che i pesci consumati crudi, marinati o affumicati debbano essere lasciati nel congelatore per 24 ore a meno 18 gradi. La minaccia vale anche per un piatto molto popolare: le alici marinate. Il succo di limone o il vino non bastano ad uccidere il parassita, occorre appunto la refrigerazione. Sarebbe interessante - conclude Mastrantoni - chiedere ai ristoratori se il pesce crudo che ci servono ha passato una giornata nel congelatore".
News controllata da: Nicola CADEL
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