mercoledì 9 maggio 2001
Dal pesce un salvavita anche dopo l'infarto
Efficacia omega-3 riconosciuta dal Ministero della Sanità. Dal pesce un'arma in difesa del cuore.
A riconoscere gli acidi grassi polinsaturi omega-3 quali 'salvavita' per le persone gia' colpite da infarto miocardico e' lo stesso Ministero della Sanita' che, con un provvedimento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 14 aprile scorso, ha autorizzato una nuova indicazione (prevenzione secondaria) per un farmaco ipolipidemizzante a base acido eicosapentaenoico (EPA) e di acido decosaesaenoico (DHA), sviluppato da SPA-Societa' prodotti antibiotici.
Presupposto scientifico della decisione ministeriale i risultati del trial GISSI prevenzione ('The Lancet' 1999)''.
Lo studio ha coinvolto oltre 11mila pazienti con pregresso infarto miocardico in 172 centri specializzati e ha dimostrato che la somministrazione giornaliera del farmaco (contenente 1 g di acidi omega-3), associata a un adeguato regime dietetico e ad altre misure farmacologiche, riduce del 20% la mortalita' totale e del 45% la mortalita' improvvisa cardiaca, responsabile del 50% dei decessi nei soggetti post-infartuati.
Evidenze scientifiche talmente rilevanti da spingere la Commissione unica del farmaco ad indicare il preparato come salvavita in prevenzione secondaria.
Un'arma in piu' per proteggere il cuore e per combattere l'infarto. Il killer piu' spietato nei Paesi industrializzati che negli Stati Uniti e in Europa uccide tre milioni di persone ogni anno, vittime che secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanita' aumenteranno al ritmo di 30mila l'anno entro il 2020''. Quanto all'Italia, nel 2000 sono state 160mila le persone colpite, di cui 47mila sono morte.
News controllata da: Nicola CADEL
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