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mercoledì 29 ottobre 2014

Riserve marine in Antartide, 25 paesi riuniti in Tasmania


SYDNEY, 20 OTT - Scienziati e funzionari di 25 paesi, fra cui l'Italia, sono riuniti da oggi per 10 giorni a Hobart in Tasmania per i colloqui annuali della Commissione per la conservazione delle risorse marine viventi dell'Antartide (Ccamlr). Di nuovo in agenda l'istituzione di due enormi aree protette e interdette alla pesca, su cui per tre anni consecutivi i membri della Commissione non sono riusciti a trovare un accordo a causa delle obiezioni di Russia, Cina e Ucraina, secondo le quali le zone sono troppo estese e danneggerebbero l'industria della pesca.

Le acque che circondano l'Antartide sono tra le più incontaminate al mondo, ma sono anche tra le più vulnerabili e il braccio di ferro sul loro destino va avanti da tempo. Stati Uniti e Nuova Zelanda avevano proposto l'istituzione di un'area protetta vasta 1,3 milioni di chilometri quadrati nel Mare di Ross, mentre un secondo progetto promosso da Unione Europea, Australia e Francia mirava alla creazione di un'area interdetta alla pesca di 1,6 milioni di chilometri quadrati al largo dell'Antartide orientale.

Le due più grandi riserve marine al mondo sono così rimaste finora sulla carta, e i loro confini sono tutt'altro che definiti. Per istituire le riserve serve un accordo tra i membri della Commissione. Russia e Ucraina si sono opposte a entrambe le proposte, chiedendo di ridurre la dimensione delle aree protette e di limitare a 10 anni il divieto di pesca, mentre la Cina non ha dato il suo appoggio alla riserva nell'Antartico orientale.

"E' molto importate compiere qualche progresso quest'anno" sulla necessità istituire le due zone di protezione proposte, ha detto il segretario della Commissione, l'australiano Andrew Wright. E ha auspicato che questioni politiche esterne non ostacolino gli accordi, alludendo ai rapporti tesi fra Australia e Russia dopo l'abbattimento dell'aereo MH17 sopra l'Ucraina in luglio, in cui sono morte 298 persone fra cui 38 cittadini e residenti australiani.

Nell'Oceano Antartico vivono più di 10.000 specie, tra le quali la maggior parte dei pinguini del mondo, balene, uccelli marini, il calamaro colossale e gli austromerluzzi, che sono l'obiettivo principale dei pescherecci che operano in questa regione ai confini del mondo. L'Oceano meridionale è inoltre considerato un'area essenziale per la ricerca scientifica, sia per lo studio del funzionamento di ecosistemi marini intatti, sia per determinare gli effetti del cambiamento climatico globale.

Fonte: ANSA

News controllata da: Franco IANNELLO


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