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  Gli Articoli di MondoMarino.net
Vivere insieme
di Silvia CASTELLI

In natura esistono un'infinita varietà di organismi viventi, ognuno di essi è dotato di particolari adattamenti, in modo tale che ogni specie utilizzi al meglio la propria nicchia ecologica.
Nell'ambito delle relazioni interspecifiche esistono alcune particolari associazioni di specie, appartenenti a diversi gruppi sistematici, animali e vegetali, che si evolvono insieme stabilendo un legame tale da formare un'unità funzionale permanente o comunque duratura nel tempo. Queste particolari relazioni ecologiche si dicono simbiosi.
La simbiosi può essere positiva, negativa od indifferente.
Si ha neutralismo quando due specie condividono lo stesso ambiente senza influenzarsi.

@ Forme Positive


  
Guardiano della pinna (Pontonia pinnophylax)
Foto di Gianni NETO
Il primo stadio di relazioni simbiotiche positive è il commensalismo, nel quale due specie vivono insieme con un tipo di relazione che non è obbligatoria. Una delle due specie, l'ospite, non è né avvantaggiata né svantaggiata, mentre l'altra, il commensale, ne ricava vantaggio (spesso cibo).
Esempio di commensalismo è quello tra il piccolo granchio pisello (crostaceo del genere Pinnotheres) dal carapace molle e fragile e la Pinna nobilis. Il grande mollusco bivalve fornisce al crostaceo protezione e cibo sotto forma di avanzi. Anche il gambero guardiano (Pontonia custos) trascorre la sua vita quasi esclusivamente all'interno della Pinna nobilis, eccezionalmente è ospitato in qualche grossa spugna, dove maschio e femmina vivono in coppia sempre nello stesso ospite.
Data la loro particolare struttura porosa, le spugne ospitano frequentemente molti inquilini.
Il piccolo gamberetto nero del genere Bataeus trova rifugio in Haliotis lamellosa, l'"orecchio di mare", e molti altri piccoli organismi cercano protezione nelle conchiglie di Gasteropodi e Bivalvi, alla base degli aculei dei ricci di mare o all'interno dei tubi benthonici costruiti dai vermi Policheti.

  
Squalo leopardo (Stegostoma fasciatum)
Foto di Fabio GRATI
Gli squali hanno relazioni di tipo "commensale" con il Naucrates ductor o pesce pilota, caratterizzato dall'abitudine di "seguire"' i grossi pesci pelagici come gli squali e le mante. Anche se il suo nome comune è "pesce pilota", in realtà il Naucrates ductor sfrutta la scia prodotta dal nuoto degli squali per risparmiare energia nel movimento e per cibarsi dei loro avanzi.
Molto spesso il commensalismo è confuso con l'inquilinismo, ovvero l'uso in comune di una parte dello spazio abitato, senza che nessuno dei due "inquilini" tragga vantaggio o danno da questa convivenza. Questo è il caso del paguro (crostaceo con addome molle) che, per difendere l'addome, spesso occupa i gusci vuoti dei gasteropodi. Questo stesso spazio è condiviso anche dagli anellidi. Paguri ed anellidi si dicono inquilini perché condividono lo stesso spazio e commensali poiché l'anellide si nutre delle sostanze non utilizzate dal paguro.
Altro esempio avviene nel substrato dove si formano dei tubi ad U in cui vivono più specie insieme (anellidi, sipunculidi, ecc). In questo caso inquilinismo e comensalismo si verificano contemporaneamente.


  
Paguro dell'attinia orologio (Pagurus prideaux)
Foto di Gianni NETO
Per foresia s'intende il trasporto di un organismo più piccolo da parte di uno più grande, generalmente con un rapporto di breve durata. Entrambe le specie ne traggono vantaggio.
Tipico esempio di foresia è quello tra Celenterati e Crostacei, cioè il trasporto delle attinie (Adamsia palliata) da parte dei granchi (Pagurus arros), sulle chele anteriori. Il granchio ricava beneficio dalle attinie poiché queste hanno organi urticanti, e pertanto ne ricava difesa. L'attinia, invece, ricava vantaggio dalla locomozione del granchio e quindi riesce a trovare cibo più facilmente. Generalmente i paguri ancora sprovvisti di "passeggero" cercano attivamente un'attinia da porre sulla propria conchiglia e spesso questo tipo di simbiosi non si interrompe neanche durante l'accrescimento del crostaceo. Infatti, quando il paguro cambia conchiglia, per entrare in una più grande, provvede a trasferire l'attinia sulla sua nuova "casa".

  
Remora (Echeneis naucrates)
Foto di Roberto SOZZANI
I pesci pulitori affiancano i pesci più grandi per ricevere nutrimento più facilmente, mentre il pesce più grande può essere indifferente all'interazione oppure può esserne partecipe. Ad esempio la remora ha la parte dorsale del capo a forma di ventosa, con la quale aderisce al corpo di grossi pesci e rettili ripulendoli, in cambio, dai parassiti.
Le oloturie, come alcune conchiglie, hanno un effetto di richiamo verso un pesce che s'infila nel loro corpo.Questo pesce fuoriesce per alimentarsi e rientra per proteggersi. In questo caso si parla sia di inquilinismo sia di alleanza.
Alleanza o protocoperazione: le due specie formano un'associazione che non è obbligatoria ma che ricava vantaggio reciproco.
Commensalismo sociale: i singoli individui di una specie vivono insieme ad interi banchi di pesci di un'altra specie oppure tra i rami dei coralli della barriera corallina, poiché i rami dei coralli sono molto simili in colore ed in forma ai pesci del banco (associazione non obbligatoria).
Se l'associazione è obbligatoria e quindi le due specie non si trovano mai separate, si parla di mutualismo. Se le due specie riescono a stare anche separate, allora si tratta di inquilinismo o commensalismo.


  
Pesce pagliaccio rosa (Amphiprion perideraion)
Foto di Roberto SOZZANI
Il tipo di simbiosi più evoluto è quello del mutualismo, in cui ogni specie può sopravivere, crescere e riprodursi solo in presenza dell'altra.
Un caso, sicuramente tra i più noti, è quello del pesce pagliaccio e varie specie di Cnidari (anemoni), nei mari tropicali. I pesci Perciformi Pomacentridi del genere Amphiprion e Premnas, si proteggono dai predatori all'interno dei tentacoli velenosi degli Anemoni offrendo in cambio i resti del proprio cibo. Secondo alcune ricerche effettuate negli anni '60 dall'etologo I. Eibl-Eibesfeldt il pesce non è aggredito dalle sostanze urticanti degli cnidari perché sulla pelle ha una particolare sostanza mucosa che li protegge.
Altro esempio, non visibile ma presente nelle barriere coralline è quello tra gli Cnidari e le alghe unicellulari Zooxantelle. L'alga utilizza l'anidride carbonica prodotta con la respirazione dell'ospite ed i residui azotati che esso scarta, quest'ultimo sfrutta, invece, l'ossigeno ed i prodotti di sintesi forniti dall'alga.

@ Forme Negative


  
Isopode parassita (Anilocra laticaudata)
Foto di Andrea GIULIANINI
Parassitismo: durante la convivenza una specie non è danneggiata ma anzi ne ricava benefici, mentre l'altra è danneggiata. Generalmente l'ospite è fonte alimentare del parassita.
Il parassitismo è molto vario e diffuso, infatti è un fenomeno che interessa molte forme zoologiche, anche l'uomo.
Esistono diverse forme di parassitismo: l'endoparassitismo che si ha quando il parassita vive all'interno del corpo dell'ospite per tutto il ciclo vitale ricavandone vantaggio e l'ectoparasitismo; in questo caso il parassita vive con l'ospite solo per il tempo necessario a ricavare cibo.
Il parassita può vivere con specie diverse o specializzarsi con una specie in particolare.
La vita in comune può portare modificazioni nel corpo del parassita (coevoluzione). In questo caso le specie parassite sono diverse rispetto alle specie vicine nella sistematica. Ad esempio i parassiti gasteropodi perdono le loro caratteristiche, ovvero il capo, il piede, la conchiglia gli organi di senso ecc. Al contrario si sviluppano notevolmente gli apparati riproduttivi, infatti, è frequente che il corpo sia quasi esclusivamente costituito da una vescica piena di uova.


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