In natura esistono un'infinita varietà di organismi viventi, ognuno
di essi è dotato di particolari adattamenti, in modo tale che ogni specie
utilizzi al meglio la propria nicchia ecologica.
Nell'ambito delle relazioni interspecifiche esistono alcune particolari associazioni
di specie, appartenenti a diversi gruppi sistematici, animali e vegetali, che
si evolvono insieme stabilendo un legame tale da formare un'unità funzionale
permanente o comunque duratura nel tempo. Queste particolari relazioni ecologiche
si dicono simbiosi.
La simbiosi può essere positiva, negativa od indifferente.
Si ha neutralismo quando due specie condividono lo stesso ambiente senza
influenzarsi.
@ Forme Positive
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Guardiano della pinna (Pontonia pinnophylax)
Foto di Gianni NETO
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Il primo stadio di relazioni simbiotiche positive è il commensalismo,
nel quale due specie vivono insieme con un tipo di relazione che non è
obbligatoria. Una delle due specie, l'ospite, non è né avvantaggiata
né svantaggiata, mentre l'altra, il commensale, ne ricava vantaggio (spesso
cibo).
Esempio di commensalismo è quello tra il piccolo granchio pisello (crostaceo
del genere Pinnotheres) dal carapace molle e fragile e la Pinna nobilis.
Il grande mollusco bivalve fornisce al crostaceo protezione e cibo sotto forma
di avanzi. Anche il gambero guardiano (Pontonia custos) trascorre la
sua vita quasi esclusivamente all'interno della Pinna nobilis, eccezionalmente
è ospitato in qualche grossa spugna, dove maschio e femmina vivono in
coppia sempre nello stesso ospite.
Data la loro particolare struttura porosa, le spugne ospitano frequentemente
molti inquilini.
Il piccolo gamberetto nero del genere Bataeus trova rifugio in Haliotis
lamellosa, l'"orecchio di mare", e molti altri piccoli organismi
cercano protezione nelle conchiglie di Gasteropodi e Bivalvi, alla base degli
aculei dei ricci di mare o all'interno dei tubi benthonici costruiti dai vermi
Policheti.
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Squalo leopardo (Stegostoma fasciatum)
Foto di Fabio GRATI
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Gli squali hanno relazioni di tipo "commensale" con il
Naucrates ductor o pesce pilota, caratterizzato dall'abitudine di "seguire"'
i grossi pesci pelagici come gli squali e le mante. Anche se il suo nome comune
è "pesce pilota", in realtà il Naucrates ductor
sfrutta la scia prodotta dal nuoto degli squali per risparmiare energia nel
movimento e per cibarsi dei loro avanzi.
Molto spesso il commensalismo è confuso con l'inquilinismo, ovvero
l'uso in comune di una parte dello spazio abitato, senza che nessuno dei due
"inquilini" tragga vantaggio o danno da questa convivenza. Questo
è il caso del paguro (crostaceo con addome molle) che, per difendere
l'addome, spesso occupa i gusci vuoti dei gasteropodi. Questo stesso spazio
è condiviso anche dagli anellidi. Paguri ed anellidi si dicono inquilini
perché condividono lo stesso spazio e commensali poiché l'anellide
si nutre delle sostanze non utilizzate dal paguro.
Altro esempio avviene nel substrato dove si formano dei tubi ad U in cui vivono
più specie insieme (anellidi, sipunculidi, ecc). In questo caso inquilinismo
e comensalismo si verificano contemporaneamente.
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Paguro dell'attinia orologio (Pagurus prideaux)
Foto di Gianni NETO
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Per foresia s'intende il trasporto di un organismo più
piccolo da parte di uno più grande, generalmente con un rapporto di breve
durata. Entrambe le specie ne traggono vantaggio.
Tipico esempio di foresia è quello tra Celenterati e Crostacei, cioè
il trasporto delle attinie (Adamsia palliata) da parte dei granchi (Pagurus
arros), sulle chele anteriori. Il granchio ricava beneficio dalle attinie
poiché queste hanno organi urticanti, e pertanto ne ricava difesa. L'attinia,
invece, ricava vantaggio dalla locomozione del granchio e quindi riesce a trovare
cibo più facilmente. Generalmente i paguri ancora sprovvisti di "passeggero"
cercano attivamente un'attinia da porre sulla propria conchiglia e spesso questo
tipo di simbiosi non si interrompe neanche durante l'accrescimento del crostaceo.
Infatti, quando il paguro cambia conchiglia, per entrare in una più grande,
provvede a trasferire l'attinia sulla sua nuova "casa".
I pesci pulitori affiancano i pesci più grandi per ricevere
nutrimento più facilmente, mentre il pesce più grande può
essere indifferente all'interazione oppure può esserne partecipe. Ad
esempio la remora ha la parte dorsale del capo a forma di ventosa, con la quale
aderisce al corpo di grossi pesci e rettili ripulendoli, in cambio, dai parassiti.
Le oloturie, come alcune conchiglie, hanno un effetto di richiamo verso un pesce
che s'infila nel loro corpo.Questo pesce fuoriesce per alimentarsi e rientra
per proteggersi. In questo caso si parla sia di inquilinismo sia di alleanza.
Alleanza o protocoperazione: le due specie formano un'associazione che
non è obbligatoria ma che ricava vantaggio reciproco.
Commensalismo sociale: i singoli individui di una specie vivono insieme
ad interi banchi di pesci di un'altra specie oppure tra i rami dei coralli della
barriera corallina, poiché i rami dei coralli sono molto simili in colore
ed in forma ai pesci del banco (associazione non obbligatoria).
Se l'associazione è obbligatoria e quindi le due specie non si trovano
mai separate, si parla di mutualismo. Se le due specie riescono a stare anche
separate, allora si tratta di inquilinismo o commensalismo.
Il tipo di simbiosi più evoluto è quello del mutualismo,
in cui ogni specie può sopravivere, crescere e riprodursi solo in presenza
dell'altra.
Un caso, sicuramente tra i più noti, è quello del pesce pagliaccio
e varie specie di Cnidari (anemoni), nei mari tropicali. I pesci Perciformi
Pomacentridi del genere Amphiprion e Premnas, si proteggono dai
predatori all'interno dei tentacoli velenosi degli Anemoni offrendo in cambio
i resti del proprio cibo. Secondo alcune ricerche effettuate negli anni '60
dall'etologo I. Eibl-Eibesfeldt il pesce non è aggredito dalle sostanze
urticanti degli cnidari perché sulla pelle ha una particolare sostanza
mucosa che li protegge.
Altro esempio, non visibile ma presente nelle barriere coralline è quello
tra gli Cnidari e le alghe unicellulari Zooxantelle. L'alga utilizza
l'anidride carbonica prodotta con la respirazione dell'ospite ed i residui azotati
che esso scarta, quest'ultimo sfrutta, invece, l'ossigeno ed i prodotti di sintesi
forniti dall'alga.
@ Forme Negative
Parassitismo: durante la convivenza una specie non è
danneggiata ma anzi ne ricava benefici, mentre l'altra è danneggiata.
Generalmente l'ospite è fonte alimentare del parassita.
Il parassitismo è molto vario e diffuso, infatti è un fenomeno
che interessa molte forme zoologiche, anche l'uomo.
Esistono diverse forme di parassitismo: l'endoparassitismo che si ha quando
il parassita vive all'interno del corpo dell'ospite per tutto il ciclo vitale
ricavandone vantaggio e l'ectoparasitismo; in questo caso il parassita vive
con l'ospite solo per il tempo necessario a ricavare cibo.
Il parassita può vivere con specie diverse o specializzarsi con una specie
in particolare.
La vita in comune può portare modificazioni nel corpo del parassita (coevoluzione).
In questo caso le specie parassite sono diverse rispetto alle specie vicine
nella sistematica. Ad esempio i parassiti gasteropodi perdono le loro caratteristiche,
ovvero il capo, il piede, la conchiglia gli organi di senso ecc. Al contrario
si sviluppano notevolmente gli apparati riproduttivi, infatti, è frequente
che il corpo sia quasi esclusivamente costituito da una vescica piena di uova.
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