domenica 5 maggio 2002
Antartico - Massicci icebergs condizionano la vita marina
Una ricerca sponsorizzata dalla NASA, usando dati raccolti dai satelliti, ha dimostrato che grandi icebergs, staccatisi dalla Barriera di Ross in Antartico, stanno drammaticamente influenzando la crescita di alghe nell'’oceano circostante la regione, piante vitali per la catena alimentare locale.
Gli scienziati affermano che sembra che gli icebergs abbiano causato una riduzione del 40% nella fioritura 2000/2001 del plancton in una delle aree biologicamente più produttive dell’Antartico. Gli icebergs diminuiscono la quantità di acque libere che le piante necessitano per la riproduzione.
Dopo il distacco dell’iceberg B-15 nel Marzo 2000, i ricercatori hanno impiegato le immagini riprese dai Sensori dei satelliti SeaWiFS NASA (per la ricognizione del mare a grande raggio) ed i dati del Programma del Satellite Meteorologico della Difesa per stabilire l’effetto di grandi icebergs sulla fioritura del fitoplancton (piccolissime piante galleggianti). L’iceberg B-15, staccatosi dalla Barriera Ros,s che si è portato nel Mare di Ross di sud-est era grande quanto lo Stato del Connecticut (approssimativamente 10.000 Km quadrati).
Kevin Arrigo, un ricercatore della Stanford University, asserisce: “Questa è la prima volta che le immagini riprese dal satellite vengono impiegate per documentare la potenzialità dei grandi icebergs nell’alterare sostanzialmente la dinamica dell’ecosistema marino”. Arrigo ed i suoi colleghi pubblicheranno i loro risultati in un articolo intitolato “Impatto ecologico di un grande iceberg dell’Antartico” su un prossimo numero di “Geophysical Research Letters”.
Markus Thorsten della NASA presso il Centro di Volo Spaziale Goddard a Greenbelt nel Maryland, co-autore di questo documento, ha sottolineato come le riprese del satellite SeaWiFS abbiano permesso ai ricercatori di vedere come i grandi icebergs,simili al B-15,costringano la deriva naturale del pack. Generalmente, quando il vento cambia direzione, il ghiaccio è sospinto nel Mare di Ross, creando spazio aperto oceanico e aree di riproduzione del fitoplancton. Tuttavia gli icebergs hanno creato un blocco che si è trasformato in un pack primaverile/estivo più esteso di quanto precedentemente studiato.
Dato che la superficie di ghiaccio era più estesa, l’area propizia per la crescita del fitoplancton era ridotta e, come conseguenza, pure il periodo di crescita delle alghe. Dato che l’iceberg B-15 era così grande, la produttività del plancton nella regione è risultata inferiore del 40%.
Il Mare di Ross di sud-est è una delle regioni biologicamente più produttive nell’oceano meridionale attorno all’Antartico. Questo è in parte dovuto a grandi aree di acque libere che si formano durante la primavera antartica quando il pack va alla deriva fuori dal Mare di Ross.
Durante la primavera i venti cambiano direzione nell’area del Mare di Ross e lo liberano dai ghiacci formando un “polynya” (area di acque libere circondate dai ghiacci) dove il fitoplancton prolifera. Quando un grande iceberg, quale il B-15, si stacca dalla barriera, il ghiaccio non può essere facilmente sospinto dai venti, riducendo, di conseguenza, drasticamente la superficie di acque libere.
Il fitoplancton è una parte vitale dell’intero ecosistema del Mare di Ross poiché nutre i mammiferi marini e gli uccelli della regione. Nei periodi in cui non vi sono grandi icebergs, il fitoplancton è rigoglioso ed altrettanto lo sono tutti quegli organismi che di esso si cibano. La regione è anche territorio del 22% della popolazione mondiale del pinguino Imperatore e del 30% di quella del pinguino di Adelia.
Traduzione a cura di Maria GHELIA
News controllata da: Francesco RICCIARDI
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