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mercoledì 17 aprile 2002

Imponente sbiancamento dei coralli


Un'epidemia di sbiancamento dei coralli si è abbattuta sulla Grande Barriera Australiana, il più grande reef del mondo, per la seconda volta in quattro anni. Il fenomeno si sta espandendo anche alle isole del Sud Pacifico.
Nello scorso mese, una intensa sorveglianza della Grande Barriera, ha rivelato un "generale sbiancamento". La sorveglianza è partita all'inizio del 2002, e i risultati verranno pubblicati a breve.
Lo sbiancamento del corallo avviene quando la temperatura del mare costringe le alghe, che danno il colore ai coralli, ad abbandonare i polipi. Di solito i corali sbiancati vengono recuperati durante la successiva stagione fredda, ma se vengono perdute tutte le alghe, il corallo muore e la scogliera si sbriciola. Sono state ricevute notizie circa lo sbiancamento e la morte di coralli da tutto il Sud Pacifico, comprese Tahiti, le isole Cook, la Nuova Caledonia e le isole Fiji.
Sarà necessario molto tempo per sapere l'esatta dimensione del fenomeno, ma si può supporre che negli ultimi mesi sia morta la totalità dei coralli nel Sud Pacifico.
Tra gli scienziati marini sta crescendo l'apprensione circa l'espansione dello sbiancamento in Australia. Ma sino ad ora l'Autorità del Parco Marino della Grande Barriera non ha lanciato raccomandazioni e non ha risposto alle richieste degli scienziati di emettere un resoconto. Tuttavia le autorità del parco hanno ricevuto molte segnalazioni da scienziati, tour operators e visitatori. Come riportato sul sito web "lo sbiancamento intorno all'isola di Kappel è grandissimo, con sofferenza di tutte le specie". Altri posti colpiti gravemente dal fenomeno sono le isole Whitsunday e Magnetic, più a nord.
Lo sbiancamento segue le variazione della temperatura dei mari sin dagli albori del globo. La temperatura delle acque intorno alla Grande Barriera è stata, nei primi mesi di quest'anno, circa di due gradi e più superiore al normale, questa condizione è stata più calda e più lunga di quella che ha colpito le Maldive, le Seychelles e la costa ovest dell'Australia, provocandone lo sbiancamento, nel 1998.
L'elevata temperatura sembra collegata all'effetto del Niño, che causò lo sbiancamento nel 1998.
Ma il riscaldamento globale è un fattore di accrescimento dei fenomeni. Questo significa che la barriera è in sofferenza già prima del verificarsi del fenomeno del Niño. Attualmente le morte dei coralli è minima, ma si prevede che diventerà catastrofica. Si pensa che le autorità australiane siano riluttanti a discutere dello sbiancamento a causa della loro posizione non chiara circa le azioni da intraprendere contro l'aumento della temperatura globale.

Traduzione a cura di Raoul COLÒ

News controllata da: Francesco RICCIARDI


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