Bergeggi Diving Shool
SommarioRicerca
PoesieE-Card, Articoli, ScreenSaver, ecc...
Utenti RegistratiArea E-mail

Bergeggi Diving Shool

Biodiving: photosub, marine biology, diving school

 « | 181 | 182 | 183 | 184 | 185 | 186 | 187 | 188 | 189 | 190 | » Torna all'elenco 

  Se@News

domenica 5 agosto 2012

Libere le ali di "Samantha", la manta torna a nuotare nelle acque della Liguria


Intrappolata da lenze e ami. La biologa: si è lasciata aiutare
Mi ha permesso di nuotare sopra di lei per oltre mezz’ora: rallentava e accelerava con me. Un’esperienza indimenticabile, perché si tratta di una specie di cui sappiamo poco, un esemplare pelagico che straordinariamente si è avvicinato alla costa».

Laura Castellano, 44 anni, biologa dell’Acquario di Genova fin dall’apertura, responsabile del settore Mediterraneo, è riuscita a liberare dagli ami e dalle lenze la manta che dal 24 di giugno non abbandona le coste della Liguria di Ponente, tanto che ormai i bagnanti la chiamano «Samanta». Avvistata la prima volta a Savona, poi ad Albissola, la «modula», che è diversa dalla manta tropicale, aveva le «ali» trattenute dal cavo sottile e trasparente che le martoriava la pelle, con ferite provocate dagli ami delle canne da pesca e lembi di tessuto strappati via dagli uncini. Giovedì mattina la Capitaneria di Porto di Savona ha segnalato la presenza della manta davanti ad Albisola ed è scattata l’operazione congiunta della Guardia Costiera e di biologi dell’Acquario. «Quando abbiamo visto la modula, ci siamo resi conto che era coperta dalle lenze e dagli ami strappati via dalle canne da pesca. Così abbiamo provato a soccorrerla - spiega Castellano - Mi sono immersa in apnea, con la muta, le pinne e il boccaglio, e ho raggiunto la manta. Mi ha lasciato avvicinare. Avevo gli strumenti per tagliare i cavi e provare ad estrarre gli ami. Mi ha lasciato fare. Ho visto che una lenza le impediva il movimento completo, legando un’“ala’’ all’altra, così l’ho tagliata. Ha subito fatto una prima estensione completa».
In mezz’ora, la biologa dell’Acquario ha controllato anche il ventre della manta, immergendosi sotto di lei, verificando il colore normale e l’assenza di ferite. «Ma non si è fatta toccare. Quando cercavo di raggiungere la testa, allora nuotava più veloce». «Non possiamo affermare che la manta stia bene - spiega Claudia Gili, direttrice sanitaria dell’Acquario - perché non abbiamo potuto effettuare esami specifici, continueremo a monitorarla e intanto abbiamo inviato a un laboratorio specializzato il lembo di tessuto rimasto attaccato a un amo». E se il ministero dell’Ambiente darà la sua autorizzazione, un sistema di rilevamento potrebbe essere applicato alla manta soccorsa ad Albissola.
La modula «ligure» è un esemplare giovane, come gli esperti hanno dedotto dall’apertura alare di due metri, che invece può arrivare al doppio e oltre nell’esemplare adulto. Inserita nella «danger list» delle specie a rischio, la manta del Mediterraneo era stata decimata anche da certi sistemi di pesca, ora messi al bando. Gli avvistamenti potrebbero essere un segnale positivo di ripopolamento.
«Ma attenzione, la manta non è un giocattolo né un animale domestico: va rispettata e lasciata in pace, anche se si avvicina alla costa» è l’appello dell’Acquario. Qualche bagnante ha cercato di cavalcarla, un altro ha tentato di legarla al materassino per farsi trainare, e per sapere dove andare a cercarla i diportisti tempestano di telefonate la Capitaneria intasando il numero per le emergenze

Fonte: La Stampa.it

News controllata da: Ernesta LA FACE


  Altre Se@News

vai all'Archivio

 « | 181 | 182 | 183 | 184 | 185 | 186 | 187 | 188 | 189 | 190 | » Torna all'elenco 

Hosted by AstraNet Invia tutti gli SMS che vuoi!

Copyright © 1999 - 2017. Tutti i diritti riservati.
E' vietata la riproduzione in qualsiasi formato, e su qualsiasi supporto, di ogni parte di questo sito senza l'autorizzazione scritta dell'autore.
Sito realizzato da Mauro ROMANO, fotografie dei rispettivi fotografi.
Service Provider AstraNet