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  Gli Articoli di Medicina di MondoMarino.net
Ossigenoterapia iperbarica
di Nicola CADEL

  
Camera iperbarica - OTI Sevices, Marghera (VE)

La Ossigenoterapia iperbarica è una pratica che consiste nel far sì che il paziente respiri ossigeno puro a pressione maggiore di quella atmosferica. In tal modo si ottiene che una maggior quantità di O2 sia trasportato nel nostro sangue e venga spinto dai capillari alle cellule con più facilità grazie alla maggior pressione alla quale viene a trovarsi nel capillari stessi. Per realizzare quanto sopra si introduce il paziente in un contenitore a pressione, detto appunto Camera Iperbarica (C.I.) e si aumenta la pressione nel suo interno, facendo respirare il paziente in un circuito nel quale viene erogato ossigeno puro.

La medicina iperbarica è presente nella letteratura medica fin dal 1664. Bisogna però giungere ai lavori di Prestey e Lavoisier alla fine del diciottesimo secolo ed a quello di Paul Bert alla fine del diciannovesimo secolo per poter conoscere gli effetti dell'ossigeno iperbarico e le basi fisiologiche dell'iperbarismo. Datano al 1830 le prime applicazioni cliniche documentate dell'aria compressa (i "bagni di aria compressa") in Francia e in Italia, ed agli studi di Paul Bert e di Haldane le prime applicazioni della ricompressione terapeutica in aria per la "malattia dei cassoni".
Solo intorno alla prima metà del ventesimo secolo però, in concomitanza con lo sviluppo delle attività subacquee ed in conseguenza a queste, si può assistere ad una differenziazione fra le applicazioni terapeutiche della pressione di per sè e quelle dell'ossigeno respirato in una camera iperbarica a pressione superiore a quella atmosferica.

La terapia iperbarica in aria tipicamente applicata alle forme di malattia da decompressione, infatti si evolve e si rivolge ad altre applicazioni. Nasce così la "ossigenoterapia iperbarica" (O.T.I.) applicata prima a forme di Malattia da Decompressione poi a patologie diverse da quelle di origine disbarica come l'embolia gassosa iatrogena, l'intossicazione da ossido di carbonio, la gangrena gassosa.

Dal 1950 ad oggi sono stati pubblicati migliaia di articoli sulla O.T.I. nella letteratura mondiale. La maggioranza di questi lavori ne ha confermato l'utilità ed ha portato all'attuale consapevolezza che l'ossigenazione iperbarica è una terapia riconducibile a precisi criteri farmacologici e fisiopatologici.

@ Come avviene un trattamento

  
Camera iperbarica - OTI Sevices, Marghera (VE)
L'aumento di pressione all'interno della camera iperbarica si ottiene immettendovi aria compressa. La fase di compressione (o di "discesa") avviene a velocità non superiore ai 3 mt/min. per permettere il superamento delle differenze di pressione con semplici manovre di compensazione.
Raggiunta la quota prestabilita (12 o 18 mt secondo la patologia da trattare) i pazienti indossano la mascherina oronasale e cominciano a respirare ossigeno puro erogato ad una pressione corrispondente a quella della camera. Salvo il trattamento di particolari patologie, i pazienti respirano ossigeno iperbarico per tre periodi di 20 o 25 min. intervallati da un periodo di 3 o 5 min. ad aria. La fase di decompressione (o di risalita) avviene ad una velocità di circa 0,7 - 1 mt/min. ed i pazienti continuano a respirare ossigeno sino alla quota di 6 mt.

@ Cosa si può curare

  • Embolia gassosa arteriosa
  • Gangrena gassosa da clostridi
  • Gangrena umida delle estremità in diabetici
  • Intossicazione da cianuro e da sostanze metaemoglobinizzanti
  • Lesione dei tessuti molli da flora batterica mista (sottocutaneo, muscoli)
  • Intossicazione da monossido di carbonio
  • Lesione o sindrome da schiacciamento
  • Malattia da decompressione
  • Osteoradionecrosi
  • Sordità improvvisa di origine barotraumatica, vascolare
  • Actinomicosi refrattaria
  • Disturbi sfinterici in medullolesi
  • Enterite, proctide, cistite da radiazioni
  • Fratture a rischio
  • Insufficienze arteriose periferiche, solo se non curabili altrimenti
  • Ischemia acuta traumatica
  • Osteomielite acuta
  • Osteomielite refrattaria cronica
  • Osteoporosi postraumatica (m. di SudecK)
  • Piaghe torpide da traumi, ustioni termiche ed elettriche, decubiti
  • Pseudoartrosi infette
  • Radionecrosi di tessuti molli
  • Trapianti cutanei a rischio
  • Ulcera da insufficienza arteriosa e venosa
  • Intossicazione da fumi di incendio
  • Intossicazione da tetracloruro di carbonio
  • Mielite da radiazioni
  • Protesi infette non cementate
  • Retinite pigmentosa
  • Retinopatia ischemica diabetica
  • Traumi del midollo spinale
  • Trombosi della arteria o vena centrale della retina
  • Ustioni estese o malattia da ustione

@ Quali sono gli effetti dell' ossigeno iperbarico alle dosi terapeutiche

  • Aumento della tensione di O2 nel sangue arterioso e venoso
  • Aumento della tensione tissutale di O2
  • Riassorbimento di edemi per la vasocostrizione da O2
  • Migliore funzione di osteociti e fibrociti, facilitata neoformazione microvascolare, deposizione di collagene
  • Ripristino funzionale di cellule o apparati sofferenti
  • Effetto batteriostatico e/o battericida nei confronti di microrganismi anaerobi e non
  • Ripristino funzionale della citocromo ossidasi A3 e "displacement" HbO2>HbCO (massaction) nei casi di intossicazione da CO, fumo, cianuri e ritenzione respiratoria di CO2.

Consulta il forum per l'elenco completo dei centri iperbarici operanti in tutto il territorio nazionale.


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