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  Gli Articoli di Medicina di MondoMarino.net
Viaggiare sicuri
- Il sole e il calore -
di Nicola CADEL

  
Maldive

L’esposizione diretta al sole può avere effetti favorevoli, migliorando certe patologie della pelle come le allergie e la psoriasi, alleviando la depressione e promuovendo la sintesi della vitamina D.
Tuttavia le radiazioni ultraviolette (UVA-UV ad elevata lunghezza d’onda e UVB-UV a media lunghezza d’onda), possono avere effetti anche negativi inducendo eritemi solari (ustioni da sole con 4 gradi di gravità), fotodermatosi idiopatiche (eruzione leggera polimorfica, orticaria solare, etc.), invecchiamento della pelle (elastosi solare, cheratosi, epiteliomi, melanomi), oftalmie, colpi di calore e colpi di sole. L'eritema solare è dovuto principalmente agli UVB mentre gli UVA sono la principale causa di invecchiamento della pelle e degli occhi e di tumori della pelle.

Il più grave di questi effetti indesiderabili è costituito dai tumori della pelle (epitelioma basicellulare, melanoma); la prevenzione di questi tumori deve iniziare nell'infanzia economizzando il "patrimonio solare", determinato geneticamente in base al tipo e alla quantità di melanina presente nella pelle, definita nell'insieme "fototipo". E' essenziale non superare le dosi soglia di UV oltre le quali emergono gli effetti carcinogenici cumulativi, specialmente nelle parti del corpo esposte naturalmente al sole (faccia, collo e dorso delle mani).

@ Igiene solare

Solo gli individui di pelle scura sono naturalmente protetti dagli effetti negativi degli UV a breve e lungo termine. Negli individui di pelle chiara, l'abbronzatura protegge dagli effetti negativi a breve termine dei raggi UV, ma, se eccessiva, diventa anche un fattore di rischio per gli effetti negativi a lungo termine (invecchiamento solare e sue conseguenze).

Una abbronzatura deve essere ottenuta con pazienza, aumentando gradualmente il tempo di esposizione; nei paesi tropicali, non si dovrebbero superare i 15 minuti durante i primi giorni. Le ustioni solari possono essere evitate indossando, nei primi giorni, una maglietta leggera a maniche corte di cotone. Bisogna tenere conto anche dell'ambiente: l'erba e l'acqua riflettono poco gli UV (5%) al contrario della sabbia (20%) e, più di tutto, della neve (85%). Una pelle bagnata si abbronza più rapidamente, ma si ustiona anche due volte più rapidamente. I bagni di sole tra le 11.00 e le 14.00 (ora solare) devono essere evitati. E' meglio non usare deodoranti, profumi o cosmetici che contengano limone, lavanda o bergamotto ma, più di tutto, è opportuno evitare i farmaci fotosensibilizzanti. La lista di queste sostanze è lunga e molti di questi farmaci vengono abitualmente somministrati per via sistemica.
I più frequenti farmaci fotosensibilizzanti sono: alcuni antibiotici (cicline, chinoloni e sulfonamidi), alcuni farmaci psicotropi (fenotiazine e antidepressivi triciclici) e alcuni farmaci antiinfiammatori non steroidi (oxicam, arylcarbossilici, etc.). Anche alcuni farmaci per uso topico possono dare origine a reazioni cutanee durante l'esposizione al sole.
Non si debbono mangiare frutti contenenti furocumarine (lyme, mango) prima dell'esposizione al sole, poiché c'è un rischio di grave, e frequentemente irreversibile, depigmentazione.

La pelle, dopo l'esposizione al sole, dovrebbe essere correttamente reidratata con creme e oli.L'abbronzatura non è sufficiente per prevenire gli effetti irreversibili di invecchiamento della pelle e dell'insorgenza di neoplasie cutanee, pertanto è fondamentale utilizzare anche mezzi artificiali di protezione. La miglior protezione resta il rimanere all'ombra, indossare occhiali da sole per tutto il tempo, vestire abiti ampi e cappelli a larghe tese. Evitare l'esposizione al sole e proteggersi artificialmente con gli abiti restano le migliori misure preventive.

@ Filtri solari

L'uso di filtri solari aumenta la quantità di tempo che può essere trascorsa al sole ma, paradossalmente, riducendo gli effetti a breve termine della esposizione al sole, può incoraggiare permanenze prolungate al sole accelerando l'invecchiamento della cute e l'insorgenza di tumori della pelle.
E' risaputo che la protezione ottenuta con i filtri solari è di gran lunga più efficace nei confronti degli UVB piuttosto che degli UVA. Pertanto, i filtri solari portano alla drastica riduzione delle bruciature, che sono una forma di avviso di eccessiva esposizione al sole, e al conseguente aumento della esposizione agli UVA, che hanno un effetto a lungo termine di gran lunga più pericoloso.
Non stupisce che tutti gli studi pubblicati negli ultimi 10 anni abbiano evidenziato una correlazione fra il rischio di neoplasie della pelle e l'uso di filtri solari. Per questi motivi, i filtri solari non devono essere usati per passare più tempo sotto il sole, ma per fornire una protezione solo quando non è possibile stare all'ombra.

I filtri solari vengono classificati in base al livello di protezione che sono in grado di conferire; il coefficiente di protezione, che è stampato sulla confezione, varia da 1 a 50 (protezione massima) per gli UVB e da 1 a 12 per gli UVA. Un coefficiente di protezione da 1 a 5 corrisponde a una protezione contro gli UVB bassa, un coefficiente da 5 a 9 ad una protezione media e un coefficiente da 10 a 19 ad una protezione alta. Prodotti altamente protettivi hanno coefficienti, contro gli UVB, da 20 a 40 e contengono anche filtri anti UVA. In teoria, questi prodotti proteggono contemporaneamente dalle ustioni solari, dalle allergie solari e dall'invecchiamento cutaneo.

L'applicazione di un repellente per insetti contenente dietiltoluamide (DEET) al 35% dopo l'applicazione di un filtro solare riduce il fattore di protezione dal sole del 33,5%. Si suggerisce quindi di usare ulteriori protezioni contro l'effetto nocivo del sole, quando vengono usati contemporaneamente un filtro solare ed un repellente per insetti.

In ogni caso, la protezione contro gli UVA è piuttosto difficile da quantificare perché è difficile provocare ustioni solari con gli UVA da soli; la protezione dagli UVA è comunque necessaria per evitare gli effetti negativi a lungo termine (invecchiamento della pelle e neoplasie cutanee).

Ad oggi, una efficace protezione contro gli UVA non esiste.
Le regole universali per l’uso dei filtri solari sono le seguenti:

  • ripetere le applicazioni regolarmente ogni due ore
  • riapplicare dopo i bagni o le sudorazioni profuse
  • applicare trenta minuti prima dell’esposizione
  • scegliere il fattore di protezione più adatto.
  • Il fattore di protezione solare da prendere in considerazione dovrebbe essere costituito dal rapporto fra la protezione contro gli UVB e protezione contro gli UVA piuttosto che dai singoli fattori di protezione contro l'uno o l'altro tipo di radiazioni. Per i viaggiatori che si recano ad elevate altitudini o per quelli con predisposizione alle fotodermatiti da UVB, c'è l'indicazione ad usare un filtro con la massima protezione contro gli UVB indipendentemente dal fattore di protezione contro gli UVA. In tutti i casi, per tutti i viaggiatori, sono consigliabili filtri solari con un rapporto di protezione UVB/UVA fra 1 e 2, in quanto non prevengono il segno di avvertimento costituito dalla ustione solare.Alcune fotodermatosi possono essere prevenute assumendo farmaci.

    @ Calore

    Nei paesi caldi uno dei pericoli maggiormente riscontrato è il colpo di calore; tecnicamente, corrisponde ad una condizione in cui l'eccessiva perdita di fluidi organici provoca un innalzamento della temperatura corporea.E' importante rendersi conto che nessuno è immune dai colpi di calore, neppure l'atleta più allenato.

    Il colpo di calore è causato dalla deplezione d'acqua (o disidratazione) o in rari casi dalla perdita di sali, che perdiamo con il sudore. E' probabile che il primo sintomo sia la sete, seguita da perdita di appetito, mal di testa, pallore, vertigini, e un malessere generale simile ai sintomi dell'influenza, che può comprendere nausea ed anche vomito.Nei casi più estremi è stata segnalata accelerazione cardiaca e difficoltà di concentrazione.

    Se si vuole evitare un colpo di sole, o anche peggio un colpo di calore:

    • evitare l’esercizio fisico nelle ore più calde del giorno
    • vestire abiti adatti al clima, cioè leggeri, ben ventilati, ampi e larghi (se possibile di cotone chiaro)
    • indossare un cappello a larghe tese
    • bere molta acqua e, in caso di estrema sudorazione, bibite saline
    • mangiare più frutta e verdura
    • essere sicuri che la pelle sia idratata, ventilata, pulita specialmente nei bambini piccoli
    • evitare i vestiti di nylon
    • evitare l'alcool, la caffeina, il fumo.

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