Octopus vulgaris, chiamato comunemente polpo, è un simpatico cefalopode caratteristico del Mar Mediterraneo. Fa parte del gruppo degli Ottopodi, perché ha otto braccia muscolose con due file di ventose ciascuna, a differenza di calamari e seppie che sono detti Decapodi e hanno, invece, dieci tentacoli più corti del loro corpo.
Il polpo, appena nato, trascorre le prime settimane come parte del plancton, mentre, da adulto, è un animale di fondo (bentonico) e vive in piccoli anfratti nella roccia o tane da lui stesso costruite, riconoscibili perché all’entrata è solito lasciare pezzi di vetro o sassi per protezione. E’ un animale solitario, riesce quindi a sviluppare un suo comportamento caratteristico: ci sono polpi molto attivi e curiosi, altri molto diffidenti che non si lasciano avvicinare, altri ancora che amano fare scherzi un pò a tutti…specialmente ai subacquei!! Comunque, il polpo dei nostri mari non è pericoloso e non puo’ fare del male perché non ha veleno né artigli, ma solo delle lunghe braccia, (in genereil corpo è 1/3 dei tentacoli), ricoperte di ventose molto sensibili, che usa per conoscere e tastare ciò che lo circonda. Esistono, comunque, dei polpi molto pericolosi che producono un veleno mortale, ma vivono, però, nei mari tropicali.
Una caratteristica molto interessante di Octopus è che si può facilmente mimetizzare, assumendo i colori del fondo su cui è appoggiato. Queste variazioni di colore sono quasi istantanee e molto realistiche, tanto che a volte si fatica a distinguerlo. Questi cambiamenti di colore sono il risultato del lavoro di molte cellule specializzate che contengono dei pigmenti: queste cellule si chiamano cromatofori e già allo stadio larvale si possono notare all’interno dell’uovo dei piccoli puntini marroni che ricoprono tutto il corpo e i tentacoli.
Da adulto, il polpo possiede milioni di cromatofori e, grazie a queste cellule, si può mimetizzare all’istante, riproducendo anche le minime sfumature di una roccia. Octopus usa questa capacità anche per esprimere delle emozioni a noi ben conosciute, come la paura e la rabbia. La prima viene manifestata col colore bianco e la seconda col nero.
L’animale, infatti, quando ha molta paura diventa completamente bianco e si vedono solo i grandi occhi neri; quando invece è arrabbiato o viene disturbato, si gonfia come un ombrello per mostrare la sua grandezza e diventa totalmente nero.
Altre volte ancora assume una colorazione bianca per metà corpo e l’altra metà è nera; di questa espressione non è ancora stato compreso il significato. Tutto questo ci fa capire quanto i polpi siano espressivi e dotati di emozioni simili alle nostre.
Grazie a queste caratteristiche, il polpo comune è l’invertebrato che più si adatta ad essere studiato dal punto di vista dell’apprendimento e del sistema nervoso. Appartiene al gruppo dei Cefalopodi, molluschi marini che presentano una grossa testa. Il suo sistema nervoso è ben conosciuto e il suo cervello è stato descritto in tutte le sue parti. Si è visto, durante numerosi esperimenti, che Octopus apprende rapidamente e può mantenere il ricordo anche per alcune settimane (probabilmente anche per più mesi).Durante questi esperimenti si è cercato di capire come il polpo impari a riconoscere gli oggetti, e si è visto che può distinguere anche piccolissime differenze tra diversi oggetti ma non riesce a riconoscerne altre per noi ovvie. Un polpo può tranquillamente scambiare un quadrato per un cerchio, ma distingue un quadrato con un lato di 4 cm da uno di 8 cm o se un quadrato poggia su un lato o su un angolo, e perfino a che distanza stanno due solidi di cui uno è di dimensioni più grandi dell’altro. Questo ci fa capire quindi, che Octopus è abile a riconoscere sottili differenze tra oggetti diversi.
Alcuni studiosi hanno poi condotto degli esperimenti per capire se i polpi possono distinguere i colori e le forme. Si può insegnare ad un polpo ad attaccare una pallina blu in presenza di altre palline di diverso colore (blu, rosse, gialle). Octopus può apprendere ad attaccare quella blu e può mantenere questo comportamento per più di 5 giorni. Se durante l’insegnamento si lascia un altro polpo ad osservare il primo che impara ad attaccare la pallina blu, allora anche questo apprenderà a fare la stessa cosa. Questo ci fa capire come questi animali siano anche molto curiosi e attenti a ciò che gli succede intorno. Octopus, infatti, è un animale che vive in modo solitario, quindi è in grado di sviluppare un suo carattere più o meno curioso o interessato all’ambiente che lo circonda. Durante le immersioni si possono incontrare polpi che tendono a nascondersi subito nella tana, prima preparata, ma altre volte sono loro stessi che vengono verso di noi come se volessero conoscerci meglio, generalmente cercano di toccarci con i loro lunghi tentacoli.
I polpi, infatti, imparano col tatto altrettanto bene che con la vista, esplorando gli oggetti con le sensibili ventose presenti sulle braccia. Possono riconoscere una superficie ruvida da una liscia, e anche se vi sono solo poche aree ruvide su superfici lisce o viceversa, ma non sono in grado di distinguere la forma se non sono presenti elementi di riferimento come angoli o curve.
Un altro metodo usato dai polpi per riconoscere gli oggetti, potrebbe essere in base al loro peso. In effetti, le loro forti braccia maneggiano senza fatica oggetti leggeri e con più fatica e meno agilità quelli più grossi. In base a questo si è pensato che dovrebbero arrivare impulsi diversi al cervello ma, in realtà, non è cosi: sembra che essi non possono distinguere gli oggetti in base al peso.
I polpi hanno molte capacità e per questo continuano a essere animali apprezzati e studiati da molti. Essi sono un po’ come le scimmie dei mari, sempre attivi e pronti a giocare. Sono abili predatori, amano mangiare soprattutto i granchi con i quali, spesso, hanno duri scontri. Sono animali territoriali, infatti, in genere restano nei dintorni del luogo dove sono nati senza grossi spostamenti. Fortunatamente, nei nostri mari, i polpi, si incontrano ancora abbastanza frequentemente.
La pesca sta, purtoppo, sfruttando al massimo questa risorsa che, quindi, rischia di esaurirsi: per questo si stanno attuando dei progetti di ricerca per il ripopolamento del polpo comune del Mar Mediterraneo.
|