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  Gli Articoli di MondoMarino.net
Il polpo comune
- un curioso abitante del Mar Mediterraneo -
di Francesca VANNINI


  
Polpo comune (Octopus vulgaris)
Foto di Alberto ROMEO
Octopus vulgaris, chiamato comunemente polpo, è un simpatico cefalopode caratteristico del Mar Mediterraneo. Fa parte del gruppo degli Ottopodi, perché ha otto braccia muscolose con due file di ventose ciascuna, a differenza di calamari e seppie che sono detti Decapodi e hanno, invece, dieci tentacoli più corti del loro corpo.

Il polpo, appena nato, trascorre le prime settimane come parte del plancton, mentre, da adulto, è un animale di fondo (bentonico) e vive in piccoli anfratti nella roccia o tane da lui stesso costruite, riconoscibili perché all’entrata è solito lasciare pezzi di vetro o sassi per protezione. E’ un animale solitario, riesce quindi a sviluppare un suo comportamento caratteristico: ci sono polpi molto attivi e curiosi, altri molto diffidenti che non si lasciano avvicinare, altri ancora che amano fare scherzi un pò a tutti…specialmente ai subacquei!! Comunque, il polpo dei nostri mari non è pericoloso e non puo’ fare del male perché non ha veleno né artigli, ma solo delle lunghe braccia, (in genereil corpo è 1/3 dei tentacoli), ricoperte di ventose molto sensibili, che usa per conoscere e tastare ciò che lo circonda. Esistono, comunque, dei polpi molto pericolosi che producono un veleno mortale, ma vivono, però, nei mari tropicali.


  
Polpo comune (Octopus vulgaris)
Foto di Raffaele ANDREOTTI
Una caratteristica molto interessante di Octopus è che si può facilmente mimetizzare, assumendo i colori del fondo su cui è appoggiato. Queste variazioni di colore sono quasi istantanee e molto realistiche, tanto che a volte si fatica a distinguerlo. Questi cambiamenti di colore sono il risultato del lavoro di molte cellule specializzate che contengono dei pigmenti: queste cellule si chiamano cromatofori e già allo stadio larvale si possono notare all’interno dell’uovo dei piccoli puntini marroni che ricoprono tutto il corpo e i tentacoli.

Da adulto, il polpo possiede milioni di cromatofori e, grazie a queste cellule, si può mimetizzare all’istante, riproducendo anche le minime sfumature di una roccia. Octopus usa questa capacità anche per esprimere delle emozioni a noi ben conosciute, come la paura e la rabbia. La prima viene manifestata col colore bianco e la seconda col nero.

L’animale, infatti, quando ha molta paura diventa completamente bianco e si vedono solo i grandi occhi neri; quando invece è arrabbiato o viene disturbato, si gonfia come un ombrello per mostrare la sua grandezza e diventa totalmente nero.


  
Polpo comune (Octopus vulgaris)
Foto di Andrea GIULIANINI
Altre volte ancora assume una colorazione bianca per metà corpo e l’altra metà è nera; di questa espressione non è ancora stato compreso il significato. Tutto questo ci fa capire quanto i polpi siano espressivi e dotati di emozioni simili alle nostre.

Grazie a queste caratteristiche, il polpo comune è l’invertebrato che più si adatta ad essere studiato dal punto di vista dell’apprendimento e del sistema nervoso. Appartiene al gruppo dei Cefalopodi, molluschi marini che presentano una grossa testa. Il suo sistema nervoso è ben conosciuto e il suo cervello è stato descritto in tutte le sue parti. Si è visto, durante numerosi esperimenti, che Octopus apprende rapidamente e può mantenere il ricordo anche per alcune settimane (probabilmente anche per più mesi).Durante questi esperimenti si è cercato di capire come il polpo impari a riconoscere gli oggetti, e si è visto che può distinguere anche piccolissime differenze tra diversi oggetti ma non riesce a riconoscerne altre per noi ovvie. Un polpo può tranquillamente scambiare un quadrato per un cerchio, ma distingue un quadrato con un lato di 4 cm da uno di 8 cm o se un quadrato poggia su un lato o su un angolo, e perfino a che distanza stanno due solidi di cui uno è di dimensioni più grandi dell’altro. Questo ci fa capire quindi, che Octopus è abile a riconoscere sottili differenze tra oggetti diversi.


  
Polpo comune (Octopus vulgaris)
Foto di Roberto PERRELLA
Alcuni studiosi hanno poi condotto degli esperimenti per capire se i polpi possono distinguere i colori e le forme. Si può insegnare ad un polpo ad attaccare una pallina blu in presenza di altre palline di diverso colore (blu, rosse, gialle). Octopus può apprendere ad attaccare quella blu e può mantenere questo comportamento per più di 5 giorni. Se durante l’insegnamento si lascia un altro polpo ad osservare il primo che impara ad attaccare la pallina blu, allora anche questo apprenderà a fare la stessa cosa. Questo ci fa capire come questi animali siano anche molto curiosi e attenti a ciò che gli succede intorno. Octopus, infatti, è un animale che vive in modo solitario, quindi è in grado di sviluppare un suo carattere più o meno curioso o interessato all’ambiente che lo circonda. Durante le immersioni si possono incontrare polpi che tendono a nascondersi subito nella tana, prima preparata, ma altre volte sono loro stessi che vengono verso di noi come se volessero conoscerci meglio, generalmente cercano di toccarci con i loro lunghi tentacoli.

I polpi, infatti, imparano col tatto altrettanto bene che con la vista, esplorando gli oggetti con le sensibili ventose presenti sulle braccia. Possono riconoscere una superficie ruvida da una liscia, e anche se vi sono solo poche aree ruvide su superfici lisce o viceversa, ma non sono in grado di distinguere la forma se non sono presenti elementi di riferimento come angoli o curve.


  
Polpo comune (Octopus vulgaris)
Foto di Giovanni ROSSI FILANGIERI
Un altro metodo usato dai polpi per riconoscere gli oggetti, potrebbe essere in base al loro peso. In effetti, le loro forti braccia maneggiano senza fatica oggetti leggeri e con più fatica e meno agilità quelli più grossi. In base a questo si è pensato che dovrebbero arrivare impulsi diversi al cervello ma, in realtà, non è cosi: sembra che essi non possono distinguere gli oggetti in base al peso.

I polpi hanno molte capacità e per questo continuano a essere animali apprezzati e studiati da molti. Essi sono un po’ come le scimmie dei mari, sempre attivi e pronti a giocare. Sono abili predatori, amano mangiare soprattutto i granchi con i quali, spesso, hanno duri scontri. Sono animali territoriali, infatti, in genere restano nei dintorni del luogo dove sono nati senza grossi spostamenti. Fortunatamente, nei nostri mari, i polpi, si incontrano ancora abbastanza frequentemente.

La pesca sta, purtoppo, sfruttando al massimo questa risorsa che, quindi, rischia di esaurirsi: per questo si stanno attuando dei progetti di ricerca per il ripopolamento del polpo comune del Mar Mediterraneo.

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