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mercoledì 16 agosto 2017

Avvistata in Liguria una maxi tartaruga, un esemplare della rarissima specie liuto


A una decina di miglia dalla costa, proprio fra la provincia savonese e quella di Imperia, è stato avvistato un esemplare adulto di tartaruga liuto, una specie rarissima da osservare nel Mediterraneo, conosciuta per le grosse dimensioni (può sfiorare i due metri di lunghezza e i 700 chili di peso) e per la corazza a mosaico che sembra fatta di cuoio.
Impossibile non riconoscerla, non solo per l’aspetto inconfondibile che le è valso il soprannome di tartaruga «dorso di cuoio», ma anche per la velocità che riesce a raggiungere. Eppure l’incontro non è stato fugace: l’esemplare adulto identificato dai biologi si è concesso un giro piuttosto lento intorno alla motonave Corsara della compagnia Golfo Paradiso, sotto gli occhi attenti dei ricercatori, non certo nuovi a incontri speciali, quest’estate. Il tempo per qualche foto, per misurarne la lunghezza e osservarne i comportamenti. L’emozione, quella di ogni incontro speciale con i cetacei e le tartarughe del Mediterraneo.
I RICERCATORI:
Il counter che fotografa in tempo quasi reale le attività di monitoraggio sul sito Internet della Fondazione Cima, a Ferragosto, segna già oltre 620 avvistamenti, grossa ipoteca per una stagione da record. A fare la differenza sono le specie incontrate: varietà, per i biologi, è sintomo di salute del mare.
Alcuni giorni fa davanti al Golfo di Genova un gruppo di grampi, della famiglia dei delfini, con tanto di cuccioli al seguito, hanno fugato i dubbi sul loro addio alle acque del Mediterraneo, allarme che aveva scomodato anche il ministero all’Ambiente.
La maxi tartaruga dal corpo di gladiatore oggi conferma che il Mar Ligure sta bene: confondendo i sacchetti di plastica per meduse, spesso li ingerisce, con conseguenze drammatiche. «E’ raro avvistare una tartaruga liuto nel Mediterraneo - conferma la biologa Paola Tepsich del Cima – e dal report dei ricercatori possiamo ritenere si tratti di un esemplare adulto di quasi due metri, in buone condizioni. Questo ci permette di aggiungere informazioni preziose sui loro spostamenti in mare, di cui sappiamo meno rispetto al processo di deposizione delle uova. Nel 2013 l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura aveva già ridimensionato il rischio estinzione per le tartarughe liuto, confermando tuttavia si tratti di una specie vulnerabile, in pericolo. Ecco perché è importante aver aggiunto questo tassello a una stagione già ottima».

Fonte: La Stampa

News controllata da: Ernesta LA FACE


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