sabato 23 marzo 2002
Troppo sole può nuocere alla vita dell'oceano
Per la prima volta è stato studiato in mare aperto il quantitativo di carbonio organico trasformato in anidride carbonica dai raggi ultravioletti. I ricercatori sono giunti alla conclusione che, ogni anno, le radiazioni ultraviolette trasformano direttamente carbonio organico (proveniente, oltre che da fonti naturali, anche da scarichi urbani) in anidride carbonica, in quantità otto volte superiore a quella trasformata dal plancton (attraverso la normale respirazione) nei primi 10 metri di acqua. La anidride carbonica è un gas ritenuto come possibile responsabile dell’effetto serra e del riscaldamento globale della Terra. Un altro problema riscontrato è una conseguenza dell’assottigliamento dello strato di ozono troposferico: le misurazioni della temperatura dei primi 100 metri dell'oceano hanno rivelato che i metri superficiali da 20 a 40 sono costituiti da strati che non si miscelano tra loro durante il giorno. Questa stratificazione fa sì che il plancton sia esposto alla luce solare per tutta la giornata. Secondo il parere dei biologi, il plancton non può sopportare una dose troppo alta di luce solare, che provoca un effetto che può essere paragonato ad una scottatura solare. Quando una persona che prende il sole cerca un riparo all'ombra, la pelle può recuperare in gran parte. Tuttavia, se gli animali del plancton ricevono troppa radiazione ultravioletta, essi non possono far fronte a questa situazione e muoiono. Probabilmente essi vengono sostituiti da nuove specie, con effetti ancora imprevedibili sulla catena alimentare e sull’ecosistema.
Traduzione a cura di Maria GHELIA
News controllata da: Francesco RICCIARDI
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