giovedì 28 febbraio 2013
Nel Mar di Sardegna avvistamenti di balenottere anche in inverno
A quanto pare le balenottere frequentano il Mediterraneo settentrionale anche in inverno. Infatti, un network internazionale che monitora i cetacei utilizzando navi e traghetti di linea come piattaforme di osservazione, ha avvistato questi cetacei lungo il transetto marino transfrontaliero che da Civitavecchia arriva a Barcellona attraversando così le acque sotto la giurisdizione di Italia, Francia e Spagna. Al network di ricerca, coordinato dall'Ispra e che opera soprattutto nel Santuario internazionale dei mammiferi marini Pelagos, partecipano diversi enti di ricerca italiani e francesi oltre che due diverse compagnie di traghetti la Grimaldi Lines e la Corsica-Sardinia Ferries.
All'Accademia del Leviatano, un'Ente italiano per lo studio e conservazione dei mammiferi marini, che partecipa al progetto, spiegano che «Durante la campagna invernale di monitoraggio cetacei da traghetto, nella regione marina del Mediterraneo Occidentale, sono statti avvistati numerosi esemplari di balenottera nel Mar di Sardegna, la parte di mare compresa tra l'isola italiana della Sardegna e l'arcipelago spagnolo delle Baleari».
La ricercatrice Stefania Carcassi sottolinea che «L'utilizzo di grandi navi per il monitoraggio dei cetacei, permette di poter monitorare aree di mare alto difficilmente raggiungibili con i normali mezzi di ricerca durante tutto l'anno e non solo in estate, stagione nella quale si limitano gran parte delle osservazioni marine. Sempre nel mar di Sardegna, infatti, sono stati avvistati capodogli, globicefali, zifi e grampi oltre che comuni tursiopi e stenelle».
La campagna di monitoraggio invernale del Mediterraneo Occidentale è possibile grazie alle navi della Grimaldi lines, la stessa compagnia nota per l'incidente che nel dicembre 2011 portò alla perdita nel mare al largo dell'isola di Gorgona di due bilici contenenti 200 bidoni con sostanze tossiche, molti dei quali restano ancora da individuare e recuperare.
I ricercatori dell'Accademia del Leviatano lavorano lungo un transetto marino che «Attraversa aree di mare con diversa morfologia e batimetria, passa anche per le Bocche di Bonifacio permettendo così di monitorare anche questo tratto di mare dove, per la sua vulnerabilità legata al trasporto marittimo, è stata istituita la prima Pssa (Area marina particolarmente sensibile, ndr) del Mediterraneo. Proprio allo sbocco delle Bocche di Bonifacio nel Mar di Sardegna (monitorate in estate anche lungo la rotta S. Teresa di Gallura - Bonifacio) all'altezza dell'Isola dell'Asinara sono avvenuti in numerosissimi avvistamenti di balenottere».
Anche per Anna Ruvolo, che insieme ad altre ricercatrici dell'università di Pisa ha monitorato per 4 anni consecutivi il tratto di mare tra Livorno e Bastia nel Santuario Pelagos, «I traghetti sono ottime piattaforme per gli avvistamenti in mare di cetacei, tartarughe, uccelli marini e macro rifiuti marini. In particolare, stiamo adattando un protocollo per monitorare il marine litter da traghetto, come già avviene in altri contesti internazionali. Il marine macro litter, infatti, oltre ad avere un impatto negativo sul turismo è anche molto pericoloso sia per plastiche che vengono ingerite sia per le reti fantasma che si aggrovigliano a volte intorno a cetacei e tartarughe».
Fonte: Greenreport
News controllata da: Franco IANNELLO
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