mercoledì 27 giugno 2012
L'uomo sta mangiando gli squali
Il degrado dei mari e la pesca selvaggia stanno decimando questi predatori in tutto il pianeta. Negli oceani, un terzo delle specie è già a rischio estinzione. E in Asia si divorano le pinne. Ci sono sempre meno squali nei mari della Terra. E un gruppo internazionale di ricercatori, guidato da Mark Nadon, dell'università di Hawaii ha calcolato cosa succede nel Pacifico e scoperto cali delle popolazioni di squali, nelle isole più influenzate dalle attività umane, fino al 90 per cento. Ma tutte le popolazioni di squali del mondo sono in forte declino. Oltre alla degrado dell'ambiente naturale, gli animali sono da tempo oggetto di una pesca indiscriminata, soprattutto per soddisfare la richiesta delle loro pinne, considerate una vera prelibatezza in Asia. Questo riguarda in particolare le specie oceaniche, un terzo delle quali è inserito nella lista rossa degli animali a rischio di estinzione. Nadon e il suo gruppo hanno potuto svolgere il loro studio grazie a una grande campagna di raccolta dati svolta dal Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration) in un modo particolarmente interessante. Le varie popolazioni di squali sono state infatti censite durante oltre 1.600 immersioni di subacquei al traino di un'imbarcazione. I numeri sono poi stati correlati con altri fattori riguardanti lo stato dell'oceano, come la temperatura dell'acqua e la produttività. E qui emerge l'elemento più significativo. Il declino degli squali è causato esclusivamente dalle attività umane, indipendentemente dalle condizioni generali dell'oceano.
Fonte: Espresso
News controllata da: Ernesta LA FACE
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