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venerdì 8 giugno 2012

Partnership tra Legambiente e Mareblu per la tutela delle tartarughe marine del Mediterraneo


Mareblu, il terzo marchio italiano nel mercato del tonno in scatola, nell'ambito della partnership recentemente siglata con Legambiente, si è impegnato a contribuire a sostenere il centro di recupero tartarughe marine di Manfredonia (FG), in gestione all'associazione ambientalista.

Nato nell'ambito del Progetto Taratanet Life 2004 NAT/IT/187, il centro è situato nell'Oasi Lago Salso di Manfredonia e opera in rete con altri 13 centri Tartanet dislocati sul territorio nazionale. Nel corso del 2011 ha ospitato anche un esemplare di Chelonia mydas, una specie di tartaruga marina considerata rarissima nel mare Adriatico e che è invece nativa proprio dell'Oceano Indiano dove è oggetto di un altro progetto di tutela (nell'atollo di Aldabra) cofinanziato da MW Brands (leader europeo nel settore delle conserve ittiche, gruppo di cui fa parte anche Mareblu).

In occasione della Giornata Mondiale degli Oceani nasce così un gemellaggio virtuale tra le tartarughe marine del Mediterraneo e quelle dell'Oceano Indiano. «Il tema della tutela delle tartarughe ci permette di evidenziare i grandi progressi che sono stati compiuti grazie alla ricerca scientifica nelle tecniche di pesca del tonno- ha dichiarato Giovanni Battista Valsecchi, marketing manager di Mareblu- Oggi le catture accidentali di tartarughe rappresentano un fenomeno per noi quasi nullo e tutti i pescatori da cui ci riforniamo sono stati addestrati opportunamente per consentire di liberare questi animali eventualmente finiti nelle reti. Mareblu rifiuta i metodi di pesca più pericolosi, come il palangaro, i cui grossi ami finiscono spesso per uccidere tartarughe, ma anche uccelli marini e altri animali protetti.

Parallelamente entro la fine del 2016 ci siamo impegnati ad avere il 100% dei prodotti con materia prima pescata a canna o con reti a circuizione su banchi liberi, senza uso di sistemi di aggregazione per pesci. Nella tutela della biodiversità marina, le nostre prime azioni si sono svolte in Oceano Indiano, laddove incidiamo direttamente con le attività di pesca; oggi ci allarghiamo al Mediterraneo per portare all'attenzione dei nostri consumatori di riferimento questi importanti temi di tutela ambientale» ha concluso Valsecchi.

Legambiente, dopo un'accurata analisi della filiera Mareblu e dell'approccio globale che l'azienda riserva all'ambiente, ha accettato di avviare con essa una collaborazione. Tra i requisiti considerati: la piena tracciabilità della materia prima, la certificazione delle varietà di pesce utilizzate e dei metodi impiegati, l'impegno a distribuire prodotti provenienti da un pesca sostenibile,il contributo al miglioramento dei metodi di pesca attualmente più diffusi attraverso il supporto alla ricerca scientifica.

Mareblu nell'accordo ha assunto i seguenti impegni: commercializzare la referenza tonno Skipjack pescato a canna (tecnica "Pole&Line") e, per favorirne l'accettazione nella Grande Distribuzione Organizzata, si è resa disponibile a minimizzare i propri margini. Inoltre si è impegnata entro la fine del 2016 ad avere il 100% dei prodotti con materia prima pescata a canna o con reti a circuizione su banchi liberi, senza uso di sistemi di aggregazione per pesci. Nel frattempo, a partire dal 2013, l'approvvigionamento avverrà preferenzialmente da navi che siano monitorate da osservatori qualificati a bordo e che trattengano il 100% delle catture accessorie in modo da poterne misurare il quantitativo e verificarne la composizione.

Il supporto dell'azienda al Centro di Recupero tartarughe marine di Manfredonia è importante considerato che in seguito a fenomeni di abbassamento della temperatura dell'acqua, solo nell'inverno scorso, circa 114 esemplari di Caretta caretta sono stati ricoverati e curati dal Centro. Un bilancio, spiegano da Legambiente, che è da attribuire anche alla crescente collaborazione da parte dei pescatori e delle associazioni di Manfredonia per la tutela di questi animali protetti a livello internazionale.

Fonte: Greenreport

News controllata da: Franco IANNELLO


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