giovedì 12 aprile 2012
Le barriere coralline si adattano geneticamente ai cambi di clima
Un’indagine genetica sulle barriere coralline della Rosenstiel School of Marine & Atmospheric Science dell’Università di Miami, pubblicata sulla versione on line di Proceedings of the Royal Society B, dimostra la loro capacità di adattarsi ai cambiamenti climatici.
Molte specie di corallo sono in grado di adattarsi al riscaldamento delle acque facendo affidamento sui loro partner acquatici più prossimi, le alghe. La capacità di ospitare una larga varietà di alghe, ognuna con una diversa sensibilità allo stress ambientale, potrebbe costituire un’ancora di salvezza di fronte ai cambiamenti climatici globali.
Attraverso una tecnica genetica ad alta sensibilità, Rachel Silverstein ha analizzato il Dna di 39 specie di corallo raccolte negli ultimi 15 anni nell’Indo-pacifico e nei Caraibi: molte di queste specie non erano state in grado, precedentemente, di ospitare più di un tipo di zooxanthellae, un’alga unicellulare simbiotica che vive nel corallo e lo rifornisce di energia. Lo studio ha dimostrato che almeno una colonia delle 39 analizzate ne ha ospitato almeno due varietà, di cui una capace di resistere a temperature più alte.
«Questa ricerca dimostra che molte specie di corallo, più di quante si credesse, sono in grado di ospitare simbionti - ha detto Andrew Baker, professore associato alla Rosentiel School e associato di Ricerca della fauna selvatica alla Conservation Society di New York, coautore dello studio -. Il fatto che tutte possano accogliere simbionti per sopravvivere a temperature più calde suggerisce che tutte possiedono un potenziale attribuito finora solo ad alcune specie».
Fonte: La Stampa.it
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