venerdì 16 ottobre 2009
Il giardino della posidonia:Il parco Hanbury e il mare della Mortola diventano un'unica area protetta
Piaceva all’uomo di Cro-Magnon, 30 mila anni fa, lo scenario naturale che si apre davanti a Capo Mortola. Qui s’insediò il più lontano antenato degli europei, trovando riparo nelle grotte dei Balzi Rossi: lo testimoniano i sette scheletri rinvenuti in uno dei più importanti siti archeologici di epoca paleolitica. E’ lo stesso angolo di paradiso, attraversato dai resti dell’antica via Julia Augusta, che nell’800 stregò sir Thomas Hanbury, uomo d’affari e filantropo inglese al quale si devono l’omonima villa e il famoso parco botanico affacciati sulla baia, a due passi dal confine francese.
Ora si è finalmente deciso di tutelare questo patrimonio ambientale di rara bellezza. Ai Giardini Hanbury, vetrina del mondo vegetale, si affiancherà il Parco marino della Mortola, ricco di posidonia oceanica, secche coralligene e pesci rari come lo scorfano dalla testa gialla. L’area protetta è stata istituita da una legge regionale del 2000 ma solo adesso si entra nella fase attuativa. Se il progetto è stato scongelato lo si deve anche (e soprattutto) all’insistenza dell’associazione nata a supporto del Parco. Ispirata dall’ambasciatore Boris Biancheri ne fanno parte biologi marini, subacquei e amministratori locali. Insieme sono usciti allo scoperto, in un incontro pubblico a Ventimiglia, per illustrare il piano d’azione. «Il mare è di tutti e la popolazione dev’essere coinvolta», spiegano. «E senza i Giardini Hanbury, i più belli del Mediterraneo, questo tratto di costa non sarebbe quello che è. Bisogna integrarli con l’area marina per accrescere il valore di questo territorio», aggiunge Biancheri.
L’idea è quella di creare una sinergia tra il parco botanico e l’area protetta marina, seguendo il modello delle Cinque Terre. Da un lato la salvaguardia di tesori naturali, dall’altro lo sviluppo sostenibile del turismo. Non sarà, infatti, un parco chiuso. Le norme di tutela sono allo studio della Regione che sta definendo anche la perimetrazione dello specchio d’acqua, ma non conterranno pesanti limitazioni.
Ticket per le barche «Sarebbe sbagliato imbalsamare il territorio: va bene tutelarlo, ma bisogna permetterne la fruibilità tenendo conto delle caratteristiche dei luoghi», spiega l’assessore regionale all’Ambiente, Franco Zunino. «Servono norme chiare e semplici, per non complicare la gestione del parco», osserva Mauro Giorgio Mariotti, presidente dell’ente universitario che si cura dei Giardini Hanbury e assumerà il controllo dell’area marina. Sarà impedita la pesca subacquea e la navigazione alle imbarcazioni più grandi, in alcuni punti sarà vietato gettare l’ancora. «Per non danneggiare la prateria di posidonia, fondamentale per l’ecosistema marino», dice la biologa Ursula Salghetti Piacenza. Verranno piazzate boe d’ormeggio, utilizzabili con un ticket. «Niente vessazioni: sarà come pagare il parcheggio», assicura Mariotti. Il problema, semmai, è quello di evitare l’assembramento di yacht nella baia della Mortola: d’estate sembra di affacciarsi fra gli stand di un salone nautico, molti si spingono fino a pochi metri dalla riva ignorando i divieti. L’area protetta si estenderà dai Balzi Rossi alla frazione Latte, fino a un miglio dalla costa.
LA PIANTA Una prateria sottomarina La Posidonia oceanica è una pianta acquatica, endemica del Mar Mediterraneo, appartenente alla famiglia delle Posidoniacee. Ha caratteristiche simili alle piante terrestri, ha radici, un fusto rizomatoso e foglie nastriformi lunghe fino ad un metro e unite in ciuffi di 6-7. Forma praterie sottomarine che hanno una notevole importanza ecologica, costituendo la comunità climax del mar Mediterraneo ed esercitando una notevole azione nella protezione della linea di costa dall'erosione. Al suo interno vivono molti organismi animali e vegetali che nella prateria trovano nutrimento e protezione.
Fonte: LA STAMPA.it
News controllata da: Ernesta LA FACE
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