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venerdì 17 luglio 2009

Le specie straniere invadono i mari


Vengono introdotte nelle navi insieme all’acqua che fa da zavorra e vengono scaricate a migliaia di chilometri di distanza in mari sconosciuti: questo il destino di circa 7 mila specie marine che ogni giorno viaggiano inconsapevolmente per il mondo. Il dato è emerso da un rapporto diffuso oggi dal Wwf in coincidenza dell’incontro dell’organizzazione marittima internazionale (Imo) che si sta svolgendo a Londra.
Il Wwf, con questo rapporto, cerca di sensibilizzare i Paesi alla ratifica del trattato globale per il trattamento delle acqua di zavorra adottato dall’Imo nel 2004.
IL RAPPORTO: il Wwf ha descritto 24 casi in cui le specie marine infestanti sono state introdotte o diffuse con lo scarico delle acqua di zavorra. Secondo il rapporto, circa l’84% delle 232 ecoregioni marine, le aree più ricche di biodiversità, sono contaminate da specie invasive. Tra gli esempi riportati ci sono la medusa pettine del Nord America, che ha spazzato via le acciughe nel Mar Nero negli anni ’90 e che si è diffusa nel Mar Caspio, nel mare del Nord e nel Mar Baltico, e il granchio guantato cinese che si è insediato nel nord Atlantico. "L’ acqua di zavorra - ha sottolineato il Wwf Italia - è uno dei tanti modi con cui si diffondono le specie. Con il commercio e l’introduzione volontaria, in Italia sono arrivate molte specie tra cui lo scoiattolo grigio, il pesce siluro, la rana toro e la robinia, per parlare di alberi".
LA CONVENZIONE: la Convenzione entra in vigore se viene ratificata da 30 stati che rappresentano il 35% del ’tonnellaggio marittimo mercantile; attualmente è stata ratificata da 18 stati, il 15,4%. Solo 5 Paesi (Liberia, Norvegia, Antigua & Barbuda, Francia e Spagna) hanno ratificato la Convenzione, tra i 40 principali stati che detengono il 92,5% del tonnellaggio. Se solo Panama, con il suo 22,6% di traffico, firmasse la convenzione, basterebbero altri 11 stati per farla entrare in atto.
LE PERDITE ECONOMICHE: dall’adozione della Convenzione, le perdite economiche globali per la diffusione di specie marine aliene si aggirerebbe sui 50 miliardi di dollari. Secondo il Wwf, le acque non trattate comportano spese che equivalgono a circa 70 centesimi per tonnellata, contro i 4 centesimi di acque trattate, seguendo i metodi indicati dalla Convenzione.

Fonte: La Stampa web

News controllata da: Ernesta LA FACE


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