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  Se@News

lunedì 29 giugno 2009

Risolto il mistero dello squalo elefante


Ma dove vanno a nascondersi gli squali elefante nei lunghi periodi dei mesi invernali? Quasi a parafrasare Salinger e il suo giovane Holden che, non senza ironia, si domandava dove andassero a finire le anatre del laghetto di Central Park quando d’inverno si ghiaccia, finora gli scienziati e tutti gli appassionati di biologia marina non hanno mai trovato una risposta alla domanda su dove andassero a finire gli squali elefante nei mesi freddi. Osservabili con facilità nei mesi estivi al largo delle coste nordorientali degli Stati Uniti, ricchissime di quel plancton di cui sono ghiotti, questi enormi pesci - molti esemplari arrivano a pesare anche dieci tonnellate per oltre 10 metri di lunghezza - sembrano letteralmente sparire nei periodi più freddi dell’anno. Nel tentativo di dare finalmente una risposta a questo interrogativo alcuni ricercatori della Massachusetts Marine Fisheries hanno deciso di tracciare via satellite i loro spostamenti e il risultato, appena pubblicato sulla rivista “Current Biology”, è stato per molti versi sorprendente. Molti esemplari, infatti, si sono spinti molto più in là del previsto, raggiungendo le coste delle Bermuda e in alcuni casi ancora più a sud lungo le coste meridionali del Brasile. Ma la cosa più sbalorditiva è stata scoprire la profondità di navigazione degli squali elefante: i rilevatori hanno registrato una profondità media intorno ai 1000 metri! «Abbiamo contribuito a risolvere un autentico mistero - ha affermato Gregory Skomal, coordinatore della ricerca - se si pensa, per esempio, che ancora oggi c’era chi riteneva che questi pesci, d’inverno, si ibernassero sui fondali marini». «Grazie a queste loro particolarissime “migrazioni” - ha aggiunto il ricercatore - gli squali elefante hanno evitato di essere osservati dall’uomo per millenni».

Ma i misteri dello squalo elefante non sono ancora finiti. Nessuno, infatti, è mai riuscito a identificare un piccolo di squalo elefante, così come nessuno ha ancora scoperto quando e dove avvenga la stagione dell’accoppiamento. E, infine, non è ancora chiaro perché numerosi esemplari, ma non tutti, decidano di migrare verso sud durante la stagione fredda. Di certo il sistema di localizzazione messo a punto dal gruppo di Skomal contribuirà a dare una risposta anche a questi interrogativi ancora irrisolti.

Fonte: Città della scienza - Fondazione IDIS

News controllata da: Ernesta LA FACE


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