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sabato 10 gennaio 2009

Squalo volpe - Thintail thresher


I“thresher shark”, comprendono specie sia oceaniche che costiere,popolando, così, sia le acque tropicali che le acque temperate di tutto il mondo, ma esso preferisce le acque temperate. Nell’Oceano Atlantico, l’oasi può trovare nelle acque che vanno da Newfoundland a Cuba ed in quelle dell’Argentina del Sud e del Brasile del Sud, fino alla Norvegia edalle Isole Britanniche, così come dal Ghana alla Costa D’Avorio ed anche nel Mar Mediterraneo.
I“thresher shark”, comprendono specie sia oceaniche che costiere,popolando, così, sia le acque tropicali che le acque temperate di tutto il mondo, ma esso preferisce le acque temperate. Nell’Oceano Atlantico, l’oasi può trovare nelle acque che vanno da Newfoundland a Cuba ed in quelle dell’Argentina del Sud e del Brasile del Sud, fino alla Norvegia edalle Isole Britanniche, così come dal Ghana alla Costa D’Avorio ed anche nel Mar Mediterraneo.

Questo squalo lo si può ritrovare più comunemente al largo, ma la ricerca di cibo può portarlo fin sotto costa. Ciò vale principalmente per gli squali giovani,poiché gli adulti si ritrovano oltre la piattaforma continentale. E’molto frequente vederli in superficie, ma essi possono immergersi fino a circa 550m di profondità. Spesso li si può osservare compiere salti fuori dall’acqua! Essi vengono considerati una specie altamente migratoria.

La loro identificazione è molto semplice: basta osservare il lobo superiore della pinna caudale. Questo lobo può raggiungere una lunghezza pari a quella di tutto il corpo dell’animale e conferisce alla coda l’aspetto di una frusta! Ha un occhio di moderate dimensioni e la pinna dorsale è situata davanti alle pinne pelviche. Le pinne pettorali sono piuttosto strette e nella parte superiore di esse, alla base, si può notare una zona più chiara, quasi bianca, che si estende fino all’area addominale.

La loro livrea è usualmente marrone scuro o grigio ardesia ma può anche essere completamente nero nella parte superiore, mentre la parte ventrale è bianca ma con delle piccole macchie scure nei pressi della pinna pelvica e del peduncolo caudale. Il colore bianco può estendersi al di sopra delle pinne pettorali fino alla testa.

Per quanto riguarda la dentatura, essi sono dotati di piccoli denti lisci,affilati come lame, con il bordo ricurvo. Ne ritroviamo 20 su entrambi i lati della parte superiore della mascella e 21 su entrambi i lati della mascella inferiore. Le due mascelle hanno denti simili ed ogni dente nuovo, man mano che si avvicina al bordo più esterno della mascella, diventa più obliquo ed aumenta profondamente la concavità.

La dimensione dei maschi è di circa 330cm, mentre quella delle femmine oscilla tra i 260 - 450cm. Alla nascita sono lunghi circa 150 cm e, da giovani,l’incremento di crescita annuo è di circa 50cm. Gli adulti, invece,hanno un incremento di crescita annuo di circa 10cm. La massima lunghezza documentata risulta essere di 760cm ed il massimo peso documentato è di340kg.

Per quanto riguarda la loro alimentazione, i pesci ossei costituiscono ben il 97%della loro dieta, ma non disdegnano anche i calamari. La loro tecnica predatoria consiste nell’accerchiare le prede per poi stordirle con i colpi delle code. Tale strategia viene attuata sia in gruppo che in coppia. Inoltre, essi spesso uccidono anche uccelli marini sempre grazie ai colpi delle loro code.

Per quanto riguarda la riproduzione, questa specie è ovovivipara, quindi non vi è placenta: l’embrione si ciba dell’interno dell’uovo che si è insediato nell’utero a fecondazione avvenuta. Per ogni gravidanza, si sviluppano dai 2 ai 4 piccoli. La taglia dei piccoli alla nascita è normalmente tra i 114-160cm ed i 5-6kg, in corrispondenza diretta con la taglia della madre. Nell’embrione, la pinna caudale è proporzionalmente lunga come nell’adulto. La loro riproduzione è annuale.
Non hanno predatori se non nello stadio giovanile, quando vengono predati da squali di maggiori dimensioni rispetto la loro.

C’è da dire che vengono facilmente parassitati ad opera di nove specie dicopepodi del genere Nemesis.Questi parassiti s’insediano nelle fessure branchiali danneggiando i tessuti e tale danno causa seri problemi respiratori all’animale.

Questo tipo di squalo è considerato innocuo. Questa specie è considerata timida e difficilmente avvicinabile. I subacquei che hanno incontrato questi squali hanno riferito che questi non hanno mostrato alcun comportamento aggressivo. Comunque è sempre bene prendere delle precauzioni viste le dimensioni di questi animali. Si sono avute segnalazioni di “attacchi” alle barche.

Questa specie di squalo, viene classificata "Data Deficient" dal WorldConservation Union (IUCN). Un taxon viene così definito quando non si hanno sufficienti informazioni, dirette o indirette, per poterlo considerare a rischio d’estinzione basandosi sulla distribuzione e/o lo stato della popolazione. Lo IUCN è un’unione globale di stati, agenzie governative ed organizzazioni non governative in un sodalizio che valuta lo stato di conservazione delle specie. Il numero degli squali volpe risulta invariato dal 2000.

Fonte: Below 2009

News controllata da: Ernesta LA FACE


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