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sabato 20 settembre 2008

Australia, scoperte migliaia di nuove specie marine


Circa 300 nuove specie di coralli soffici dai colori squisiti, alcune meduse capovolte per catturare la luce, e crostacei parassiti che mangiano la lingua dei pesci e vi si sostituiscono. Queste e molte latre sono le creature marine scoperte in un'esplorazione delle barriere coralline australiane cominciata nel 2004.

L'inventario, di cui oggi e' stato diffuso un rapporto preliminare, fa parte del Censimento mondiale della vita marina (CoML), finanziato da governi, da sezioni delle Nazioni unite e da organizzazioni ambientaliste, che dovrà essere pubblicato nel 2010. I ricercatori australiani hanno condotto tre spedizioni, presso le isole Lizard e Heron nella Grande barriera corallina al largo della costa nord orientale, e nella barriera di Ningalooo, a nordovest dell'Oceania, raccogliendo migliaia di esemplari.

"Gli scienziati lavorano in questi luoghi da molto tempo, e ancora vi sono letteralmente centinaia e centinaia di nuove specie che nessuno ha mai raccolto e studiato" ha detto Julian Carey, dell'Istituto australiano delle scienze marine, uno dei coordinatori della ricerca. ''Di fronte a quello che non sappiamo - ha aggiunto Carey - la nostra conoscenza della vita marina e' come la proverbiale goccia nell'oceano. In questo senso, e' importante riconoscere che se non comprendiamo quale biodiversità vi sia in quegli habitat, non avremo molte possibilità di proteggerle”.

Fra le creature che i ricercatori hanno scoperto vi sono circa 300 coralli soffici e molte decine di crostacei finora sconosciuti, fra cui animali simili a gamberetti con le pinze più lunghe del corpo. Uno degli animali documentati è la medusa Cassiopea, che si capovolge e agita i tentacoli per consentire alle microalghe che vi vivono di catturare la luce del sole per realizzare la fotosintesi.

I ricercatori e gli scienziati esploreranno le tre località coralline ogni anno per i prossimi sei anni, allo scopo di esplorare meglio questi coralli soffici, ancora poco conosciuti nonostante costituiscano la gran parte della Grande barriera corallina. “Migliaia e migliaia di forme di vita devono ancora essere scopertie” ha detto Carey. Le ricerche avranno benefici diretti anche per gli esseri umani dal momento che la fauna marina è già molto usata in medicina, e le creature potranno anche fornire indicazioni su come affrontare il cambiamento climatico e l'inquinamento.

Fonte: AQAAnews

News controllata da: Ernesta LA FACE


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