venerdì 2 maggio 2008
Si espande l'Oceano povero di ossigeno
Le acque povere di ossigeno occupano ampi volumi degli oceani tropicali orientali di profondità intermedia. Le condizioni di scarsità di ossigeno hanno infatti un impatto ad ampio raggio sugli ecosistemi, dal momento che importanti macrorganismi mobili evitano tali zone, ma anche in tal modo non riescono a sopravvivere. I modelli climatici prevedono un declino nell’ossigeno disciolto nell’oceano a causa del riscaldamento globale. Nell’articolo Expanding Oxygen-Minimum Zones in the Tropical Oceans pubblicato sull'ultimo numero di "Science", Lothar Stramma e colleghi dell’Università di Kiel e del Leibniz Insitute for Baltic Sea Research Warnemünde di Rostock in Germania, in collaborazione con la National Oceanic and Atmospheric Administration di Seattle, nello stato di Washington, Stati Uniti, e della Scripps Institution of Oceanography di La Jolla, in California, mostrano le serie storiche degli ultimi 50 anni della concentrazione di ossigeno disciolto per alcune regioni oceaniche tropicali ottenute completando le registrazioni storiche con gli ultimi dati che si sono resi disponibili. Questa serie rivela l’espansione verticale avvenuta negli ultimi cinque decenni di queste zone di bassi livelli di ossigeno alle profonde intermedie nel Atlantico tropicale orientale e nel Pacifico equatoriale. Nello strato compreso tra i 300 e i 700 metri di profondità, il tasso di diminuzione annua è stato stimato tra 0,09 e 0,34 micromoli per chilogrammo. Si tratta di riduzioni significative che, se non corrette nei prossimi anni, non mancheranno di avere drammatiche e conseguenze per gli ecosistemi costieri e sulle economie basate sul loro sfruttamento.
Fonte: Le Scienze
News controllata da: Franco IANNELLO
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