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venerdì 2 febbraio 2007

Artico senza ghiacci perenni nel 2040


È uno scenario per certi versi apocalittico: un polo nord senza ghiaccio nella stagione estiva. Ma è purtroppo ciò che prevedono per il 2040 i ricercatori del National Center for Atmospheric Research (NCAR), dell’Università di Washington e della McGill University in base all’analisi dell’impatto delle emissioni di gas serra evidenziato dal recente arretramento dei ghiacci artici. Secondo quanto riportato sulla rivista “Geophysical Research Letters”, le simulazioni effettuate grazie al calcolo di un supercomputer mostrano che l’estensione del ghiaccio marino ogni mese di settembre si riduce continuamente e con una velocità che entro 20 anni potrebbe quadruplicare rispetto a quella attuale. "Abbiamo già documentato l’enorme perdita di ghiaccio artico, ma la nostra ricerca suggerisce che nei prossimi decenni potrebbe raggiungere livelli ancora più elevati”, ha spiegato Marika Holland dell’NCAR. Il ghiaccio marino artico si è ritirato in anni recenti, specialmente nella tarda estate, quando lo spessore e l’estensione della copertura raggiungono il loro minimo stagionale. Per analizzare in che modo il riscaldamento globale influisca sul ghiaccio, il gruppo ha studiato una serie di sette simulazioni con il Community Climate System Model dell’NCAR, uno dei più avanzati strumenti per lo studio dei cambiamenti climatici. Il modello è stato utilizzato dapprima per simulare le fluttuazioni delle coperture glaciali a partire dal 1870, incluse due significativi arretramenti, uno della tarda estate del 1979 e uno del 2005. Le simulazioni sono risultate in buon accordo con le osservazioni, un segno, questo, che il modello è in grado di riprodurre in modo accurato l’attuale variabilità climatica nell’Artico. Il gruppo ha così provato a simulare le perdite di ghiaccio per il futuro: se la concentrazione dei gas serra in atmosfera continuerà di questo passo, la copertura di ghiacci andrà incontro a periodi di relativa stabilità seguiti da un improvviso ritiro. In una simulazione del modello entro il 2040 rimarrà solo una piccola regione di ghiacci perenni lungo le coste della Groenlandia e del Canada.

Fonte: Le Scienze

News controllata da: Franco IANNELLO


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