venerdì 2 giugno 2006
Competizione tra ctenofori
La Ctenophora beroe è un animale marino trasparente, un predatore, simile a una medusa. Su di essa sono puntati gli occhi e le speranze dei ricercatori russi dell’Istituto Shirshov di Oceanologia e più in particolare di coloro che lavorano nel Dipartimento di Gelendgik e studiano l’ormai degradato ecosistema del Mar Nero. Quel che ci si aspetta è che la beroe contrasti la presenza infestante di un altro suo simile, la Ctenophora mnemiopsis. Per capire tutta la faccenda bisogna fare qualche passo indietro, e precisamente risalire agli anni ottanta, quando Ctenophora mnemiopsis fece la sua comparsa nel Mar Nero in modo accidentale, attraverso acque di zavorra immesse in mare. L’animale trovò un ambiente estremamente favorevole, grandi quantità di cibo e assenza di predatori. In breve tempo la popolazione si moltiplicò fino a raggiungere una biomassa totale stimata in un miliardo di tonnellate. Già nei primi anni novanta la situazione si è fatta preoccupante. Infatti C. mnemiopsis ha messo in crisi le popolazioni di acciughe, spratti e altri pesci, sia togliendo loro il cibo - divorando enormi quantità di plancton animale, sia nutrendosi delle stesse larve dei pesci. Una commissione internazionale di studiosi suggerì subito di ricorrere a predatori naturali di C. mnemiopsis e si pensò a un altro ctenoforo, C. beroe, appunto. Trasparente come una bolla di sapone, dal corpo ovoidale, con due lunghi tentacoli ai lati della cavità orale, C. beroe non può digerire né plancton, né pesci, né meduse, ma solo esseri simili a lei, per esempio le C. mnemiopsis . Tuttavia i ricercatori non erano assolutamente in grado di prevedere le conseguenze dell’immissione della C. beroe nelle acque del Mar Nero e quindi presero tempo, continuando intanto gli studi su questi animali e tenendo sotto osservazione l’intero ecosistema, che intanto andava progressivamente deteriorandosi. Finché, lo scorso anno, C. beroe arrivò da sola! Attraversando il Mar di Marmara, alcuni esemplari si portarono nella zona nord-est del Mar Nero ed effettivamente sterminarono le cugine. C. beroe teme la bassa salinità del Mar Nero e soprattutto le temperature troppo fredde; si pensa dunque che non vi si stabilirà permanentemente. Le condizioni ambientali più adatte a loro si verificano dal mese di agosto fino a novembre. Ed ecco che anche quest’anno, come previsto, sono ricomparse ancor più numerose. Ad accoglierle, oltre al cibo abbondante, le speranze degli scienziati di veder ristabilito l’equilibrio ecologico del Mar Nero.
Fonte: Le Scienze
News controllata da: Aida MANCUSO
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