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martedì 30 maggio 2006
Le astuzie dello Squalo Elefante
Gli squali elefante sono predatori molto più abili di quanto si pensasse finora. Secondo una ricerca pubblicata online sulla rivista "Journal of Animal Ecology", essi sono in grado di capovolgere le proprie abitudini natatorie (quelle di sommergersi all'alba e di nuotare in superficie al tramonto) per ingannare lo zooplancton che tenta di sfuggire alla cattura. Oltre a far nuova luce sul loro comportamento, lo studio ha importanti implicazioni per la conservazione di diverse specie di squali. David Sims della Marine Biological Association e colleghi hanno esaminato il comportamento di quattro esemplari di squalo elefante (Cetorhinus maximus) - due nelle acque basse al largo di Plymouth e due nelle acque profonde a sud-ovest dell'Irlanda e nel mare di Clyde in Scozia - grazie a segnalatori che misurano la profondità della nuotata, la temperatura dell'acqua e i livelli di luce. I marcatori erano programmati per staccarsi a un certo punto dagli squali, galleggiare in superficie e poi andare alla deriva con le correnti come "messaggi in bottiglia" elettronici, fino a giungere in spiaggia ed essere trovati dal pubblico. Se in acque profonde gli squali esibivano un comportamento natatorio normale (cercando lo zooplancton Calanus in superficie al tramonto e in profondità all'alba), gli scienziati hanno scoperto che gli animali nel canale della Manica facevano il contrario. Si tratta della prima volta che viene osservato un comportamento di questo tipo negli squali che si nutrono di plancton. Secondo gli autori, il risultato dimostra che gli squali rispondono ai cambiamenti nella migrazione verticale dello zooplancton, un comportamento evoluto nel tentativo di sfuggire alla cattura da parte dei predatori.
Fonte: Le Scienze
News controllata da: Franco IANNELLO
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