mercoledì 22 febbraio 2006
Monitorare l'ossigeno in Adriatico - Prevedere l'anossia delle acque permetterà di programmare l'attività di pesca
Si chiama Emma (Environmental management trought monitoring and modelling of anoxia) il progetto del Cnr di monitoraggio della concentrazione di ossigeno nel Mar Adriatico che riguarderà un tratto di mare di circa 600 chilometri quadrati tra Ravenna e Cattolica. Le condizioni di ipossia e anossia nelle acque marine determinano un’estesa moria di fauna ittica che ha forti ripercussioni sulla economia della pesca nella zona. Ad aprile dunque partirà il monitoraggio costante e in tempo reale – grazie a due centri di rilevamento di cui uno mobile – dell’ossigeno disciolto oltre a parametri chiave come temperatura, luminosità, correnti, salinità, torbidità, la penetrazione della luce nell’acqua, la concentrazione di clorofilla e la carica batterica. “Uno degli aspetti più originali e complessi di Emma – ha spiegato la coordinatrice Mariangela Ravaioli, dell’Istituto di Scienze Marine (Ismar) del Cnr di Bologna e coordinatrice del progetto – è proprio l’integrazione tra centri di ricerca, amministrazioni locali e operatori economici. Se il progetto avrà successo, non solo nell’analizzare il fenomeno dell’anossia, ma anche nell’intraprendere misure di prevenzione e contrasto delle sue conseguenze, sarà grazie alla stretta interazione tra questi diversi soggetti”.
Fonte: Le Scienze
News controllata da: Aida MANCUSO
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