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  Se@News

lunedì 27 giugno 2005

Guam - Trovati piccoli organismi unicellulari nel punto più profondo dell’oceano


Colonie di foraminiferi nel primo centimetro di un sedimento posto a 10.896 metri di profondità. È questa la scoperta che alcuni ricercatori giapponesi, coordinati da Yuko Todo dell’Università di Shizuoka, hanno recentemente pubblicato su Science.
Si tratta di un ritrovamento sorprendente, ottenuto grazie ai prelievi effettuati da robot sottomarini a Challenger Deep, il punto più profondo dell’oceano, a sud dell’isola di Guam, presso la Fossa delle Marianne (Pacifico orientale).
I foraminiferi sono organismi unicellulari dalle dimensioni dell'ordine dei micron; vivono nel mare, sul fondo e nella colonna d'acqua, dalla linea di riva all'oceano. Sono dotati di gusci carbonatici, i cui resti ricoprono vastissimi tratti del fondo marino, da 500 a 5.000-6.000 metri di profondità. Questi gusci si conservano anche allo stato fossile nei sedimenti, originando unità petrografiche molto importanti.
I foraminiferi ritrovati da Todo e colleghi, tuttavia, non lasceranno traccia di sé, poichè presentano un rivestimento organico morbido. A profondità così elevate, infatti, le pareti calcare degli organismi non possono esistere: l’acqua è povera di carbonato di calcio e il calcare, anziché rimanere allo stato solido, tende a sciogliersi, in accordo con le leggi che giustificano la solubilità.
Pur appartenendo per la maggior parte a specie sconosciute, l’ottantacinque per cento degli organismi rinvenuti a Challenger Deep fanno parte della famiglia primitiva degli Allogromidi, protozoi tipicamente di colore brunastro e con struttura tubolare, talvolta suddivisa in due o più camere. Dall’analisi di piccole sequenze di DNA ribosomiale, i ricercatori sospettano si tratti di organismi appartenenti a linee evolutive antiche, da cui si sono sviluppati gruppi più complessi, tra cui gli unici foraminiferi in grado di colonizzare gli habitat terrestri e d’acqua dolce. Essi sono componenti importanti delle comunità bentoniche delle profondità oceaniche: seppure non molto comuni, forme simili sono state rinvenute in alcuni campioni di sedimento raccolti a 7800 m di profondità, presso Atacama Trench (Sud-Est Pacifico).
Sembra che questi organismi siano meglio adattati, rispetto ad altri gruppi di foraminiferi, a vivere in condizioni di pressione estreme. Non dimentichiamo infatti che la pressione dell’acqua cresce di un’atmosfera ogni 10 metri di profondità, a cui bisogna sommare 1 atmosfera data dall’aria al livello del mare. Pertanto a 10 metri di profondità la pressione sarà di 2 atmosfere, a 20 metri di 3 atmosfere e a 11000 metri sarà pari a... 1101 atmosfere, un valore impressionante. Secondo gli autori, gli organismi rinvenuti nel corso di questo studio si sarebbero originati da antiche forme abissali ed avrebbero sviluppato la capacità di sopravvivere a pressioni enormi in seguito alla formazione geologica di Challenger Deep, avvenuta tra 6 e 9 milioni di anni fa. “Siamo molto sorpresi che organismi così semplici e delicati siano riusciti ad adattarsi alla vita nel punto più profondo degli oceani terrestri”, ha affermato Hiroshi Kitazato, coautore del lavoro.
Gli studi sugli organismi che vivono a Challenger Deep nel frattempo continuano. Le sorprese, insomma, potrebbero non finire qui.

Articolo originale:
Simple Foraminifera Flourish at the Ocean's Deepest Point
Yuko Todo, Hiroshi Kitazato, Jun Hashimoto and Andrew J. Gooday,
Science, Vol 307, Issue 5710, 689 , 4 February 2005

Fonte: Science

News controllata da: Mauro ROMANO


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