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martedì 17 giugno 2003
Portland - La storia della Terra
Secondo quanto suggerito da un recente studio, gli antichi oceani potrebbero essere stati divisi per quasi duemila milioni di anni in due strati distinti che somigliano alle attuali condizioni dell'odierno Mar Nero, in grado di sostenere forme di vita presso la superficie, ma quasi o totalmente privo di vita in profondità.
Il motivo principale che diversifica i due strati, secondo i ricercatori dell'Università di Harvard è la percentuale di ossigeno disciolta nell'acqua.
Il campione chimico osservato è abbastanza sorprendente, perchè il livello di ossigeno è risultato essere inferiore a quello odierno dei nostri mari, come affermato dal biologo Andrew Knoll, coautore dello studio pubblicato sul numero del 5 giugno u.s. di Nature.
Al giorno d'oggi, l'ossigeno è pressocché uniformemente distribuito nei moderni oceani, persino a grandi profondità, permettendo che la vita alberghi anche a migliaia di metri di profondità.
Negli antichi mari, tuttavia, con molta probabilità, l'ossigeno era presente solo in acque basse, similmente all'attuale Mar Nero secondo lo studio in questione.
Knoll ed il suo collega di Harvard Yahan Shen, hanno specificato gli antichi livelli di ossigeno degli antichi mari, non confrontandone il livello (di ossigeno) con gli attuali mari, ma paragonando le concentrazioni di ferro e zolfo su campioni di rocce terrestri.
Lo strato risalente all'incirca a 1500 milioni di anni fà, è stato raccolto nel remoto bacino del fiume Roper nel Territorio Settentrionale in Australia.
I campioni di roccia, indicano i relativi livelli di ossigeno necessari per
interagire con il ferro e lo zolfo per formare differenti composti chimici a varie profondità negli antichi mari. Altri ricercatori hanno apprezzato questo approccio innovativo per stimare i livelli di ossigeno negli antichi mari.
Afferma Matthew Hurtgen, ricercatore della Penn State University, il quale ha scritto una nota introduttiva di commento allo studio pubblicato su Nature:
"sino ad oggi, non c'era mai stata una reale evidenza atta a dimostrare l'esistenza di due masse d'acqua chimicamente distinte".
Gli Scienziati ritengono che ci fu un maggior incremento dei livelli di ossigeno a partire da 2.400 milioni di anni fa, seguito da un lungo periodo chiamato "Proterozoico" prima che i livelli di ossigeno riprendessero ad aumentare, approssimativamente 800 milioni di anni fa.Tale incremento avvenne prima della comparsa dei grandi animali (animali superiori) e l'esplosione di una gran varietà di specie differenti di tutte le taglie.
Lo studio di Harvard aggiunge elementi a supporto della struttura temporale evoluzionistica perchè considera la concentrazione di zolfo nell'oceano un importante indicatore dell'ossigeno atmosferico, vitale per l'evoluzione della moderna vita animale e vegetale.
Gli irregolari livelli di ossigeno per quasi duemila milioni di anni, quasi la metà dell'età della terra che si stima sia di 4500 milioni di anni, può aver seriamente frenato l'evoluzione, secondo Knoll.
David Des Marais, un Geochimico del Centro ricerche di Ames della NASA, afferma che lo studio viene in supporto alle teorie sull'influenza della chimica degli oceani sull'evoluzione. "L'ipotesi che i livelli di ossigeno hanno influenzato il sorgere della vita animale e vegetale, è solo un'ipotesi", afferma il Des Marais,"ma ciò ci aiuta ad adottare un metodo differente per esplorare i livelli di ossigeno e come ciò si possa tradurre in eventi biologici. Questo è evidentemente la meta che ci prefiggiamo".
Traduzione a cura di: Antonio COLACINO
Fonte: CNN
News controllata da: Beniamino USAI
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