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sabato 14 marzo 2020

La migrazione delle balene potrebbe non essere più un mistero


E se la migrazione delle balene non fosse per il cibo o per il parto? Una nuova ricerca svela una affascinante e insolita ipotesi sul perché i grandi cetacei intraprendono lunghissimi viaggi annuali verso acque più calde.
La migrazione stagionale delle balene rappresenta da sempre un mistero: si sa da dove partono, dove arrivano, ma non quello che accade durante il tragitto, ne tanto meno cosa le spinga a farlo. Negli anni i biologi hanno ipotizzato una serie di motivi per cui i cetacei potrebbero essere spinti a migrare. Il primo motivo è stato l'alimentazione, ovvero alla scelta di luoghi particolarmente ricchi in cui la caccia va sempre a colpo sicuro.
Poi si è pensato alla riproduzione: le balene scelgono di partorire dove l'acqua è più calda. Ma anche per questo, non sarebbero necessari dei viaggi così lunghi. Allora si è poi arrivati a una combinazione fra i due motivi: dovendo partorire, meglio farlo in una zona in cui è più facile reperire cibo senza grande sforzo, dato il delicato momento.
E invece, ora c'è una nuova teoria. Pare che le balene intraprendano questi lunghissimi viaggi dalle acque fredde a quelle calde per poter «cambiare pelle». Una processo che «sinora non abbiano tenuto in debita considerazione, pur trattandosi di un'importante necessità fisiologica che potrebbe essere soddisfatta solo migrando in acque molto calde», sostiene Robert Pitman, ecologo del Marine Mammal Institute della Oregon State University.
Viaggiare per migliaia di miglia sembra un comportamento davvero impegnativo per sbarazzarsi della pelle morta. Eppure «le prove sono piuttosto convincenti, anche se vale la pena ricordare che questa è ancora un'ipotesi». L'idea è stata introdotta per la prima volta nel 2011, durante uno studio sulle orche antartiche. E in questi anni sono state raccolte ulteriori prove che avvalorano questa tesi.
Le balene che trascorrono molto tempo in acque molto fredde, come l'Antartico, tendono ad avere un colore giallastro sulla loro pelle, causato da una spessa pellicola di diatomee e batteri dannosi per le balene. Dopo esser state per un po' ai Tropici, invece, la loro pelle si esfolia naturalmente, coadiuvando la muta. Una sorta di «viaggio benessere», che per noi potrebbe equivalere a fare sauna e bagno turco.

Fonte: La Zampa.it

News controllata da: Ernesta LA FACE


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