mercoledì 20 novembre 2002
Prestige, bomba ecologica ad orologeria
La petroliera Prestige, naufragata mercoledì scorso davanti alle coste della Galizia (Spagna) e trasportata a largo da cinque rimorchiatori della "Smit Salvage", è affondata disperdendo un enorme quantità di petrolio in mare aperto. La nave spezzatasi in due e affondata a 250 chilometri dalla costa potrebbe non aver fatto ancora vedere il peggio, infatti, è colata a picco con ancora settantamila tonnellate di gasolio e la pressione dei più di quattromila metri d'acqua che sta schiacciando il relitto potrebbe far saltare i serbatoi. Lo dicono gli esperti di una società britannica specializzata nell'inquinamento petrolifero, l'OSRL. I tecnici inglesi sono giunti sul luogo del disastro per aiutare a fronteggiare l'emergenza. Nel caso in cui i serbatoi della petroliera scoppiassero si profilerebbero due scenari: il petrolio, per via delle basse temperature, potrebbe solidificarsi sul fondo marino oppure salire in superficie, e in entrambi, i casi sarebbe una catastrofe ecologica enorme, due volte più grave di quella provocata in Alaska nel 1989 dalla petroliera Exxon-Valdez. I forti venti in superficie provenienti da sud-ovest minacciano di portare nuove chiazze sulle coste. La nave ha già perso 4.000 tonnellate di petrolio una settimana fa, il giorno dopo il naufragio, inquinando quasi 100 chilometri di terraferma e provocando la morte di centinaia d’uccelli; e altre 6.000 tonnellate si sono riversati nelle acque durante l'inabissamento. Il cargo batteva bandiera delle Bahamas, conteneva 77 mila tonnellate di petrolio, proveniva dall'Estonia ed andava a Singapore. Il governo spagnolo aveva considerato la possibilità di bombardare la petroliera "Prestige" per affondarla e incendiare il suo carico di gasolio, ma il progetto è stato bocciato a causa dei rischi che comportava. Lo ha dichiarato il ministro della difesa Federico Trillo in un'intervista. Il ministro ha poi affermato che il bombardamento della petroliera sarebbe dovuto avvenire con aerei da combattimento F-18 o Harrier e doveva servire ad "incendiare il combustibile", ma la possibilità è stata considerata non necessaria. Non abbiamo bombardato la nave, ha aggiunto Trillo, perché era molto difficile e rischioso, inoltre non era sicuro che saremmo riusciti a consumare tutto il carburante che trasportava. Per saperne di più sull’inquinamento da petrolio:
Merea nera - prima parte - Merea nera - seconda parte -
News controllata da: Fabio RUSSO
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