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  Se@News

martedì 2 luglio 2002

Il riscaldamento generale provoca un aumento delle meduse


Nella Baia di Narraganset e nello Stretto di Long Island, alcune specie di provenienza straniera stanno soppiantando alcune popolazioni locali.

Nella Baia di Narraganset è in corso un’invasione, del tutto anomala per essere solo all’inizio dell’estate, di un’innocua medusa la cui forma e dimensione ricorda il fiore del tulipano, comunemente noto come “medusa a pettine”.
Come pure alcune ascidie, (organismi completamente diversi che hanno dato però origine ad un fenomeno analogo nello stretto di Long Island) si tratta di animali tipicamente estivi la cui precoce proliferazione sembra essere principalmente causata dall’aumento della temperatura dell’acqua, aumento che gli scienziati stimano essere di circa 3 gradi negli ultimi due decenni.
Come nella Baia di Narraganset le meduse stanno decimando la popolazione di "sogliola limanda" tipica di quella zona, nello stretto di Long Island si assiste ad una riduzione del numero di cozze e di ostriche ivi residenti; tutto questo si traduce ovviamente in una riduzione del pescato, con conseguenti problemi economici, che sono un esempio lampante dell’impatto negativo che il riscaldamento del globo sta avendo sulle attività umane.
La Baia di Narraganset si trova al limite nord del territorio originario delle meduse a pettine, territorio che si estende poi a sud fino all’Argentina.
Lo scorso Novembre per la prima volta le meduse a pettine sono state avvistate presso di Boston, benché in numero del tutto insufficiente a minacciare l’ecologia della baia.
Ciò purtroppo non si può dire per la baia di Narraganset, dal momento che il riscaldamento dell’acqua ha ha fatto coincidere la massima fioritura dele meduse con il periodo riproduttivo delle platesse, provocando, ad opera delle meduse stesse, la decimazione delle uova e delle larve, con conseguente drastica riduzione del numero di questi pesci da circa 4200 tonnellate di esemplari a 600.
Alcuni studiosi, tra cui Tim Lynch della Division of Fish and Wildlife, ritengono però che le mduse a pettine non siano l’unica causa della riduzione delle platesse, ma che anche la pesca eccessiva e l’inquinamento abbiano avuto la loro parte.
Diverso è il caso del depauperamento della popolazione di cozze ed ostriche ad opera delle ascidie (animali filtratori lunghi pochi centimetri che vivono attaccati a substrati duri) che non hanno fatto altro, secondo Robert Whitlatch dell’Università del Connecticut, che sottrarre alle prime substrati su cui crescere, con il risultato di dimezzarne il numero negli ultimi 15 anni.
Lo stesso Whitlatch è convinto dell’importanza in questo fenomeno del riscaldamento dell’acqua, anche se gli studi su come ciò avvenga sono ancora allo stato iniziale. Probabilmente ciò è dovuto alla maggiore capacità di adattamento dell’ascidia alla variazione di temperatura.

Di David Arnold, redazione del Boston Globe riportata nella pagina C1.

Traduzione a cura di Alessia COMINI.

News controllata da: Francesco RICCIARDI


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