lunedì 31 marzo 2003
Bruxelles - L’Unione Europea si muove per controllare l’uccisione degli squali
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Squalo del reef caraibico |
L’Unione Europea muove i primi passi per cercare di controllare la pesca indiscriminata degli squali, effettuata per il commercio delle loro pinne, considerate una prelibatezza in Oriente.
Il Parlamento Europeo ha approvato una proposta volta a determinare in che modo i battelli da pesca europei svolgono questo tipo di pesca, in modo da assicurarsi che i pescatori non trattengano solo le pinne dello squalo, gettando in mare il resto del corpo, procedimento chiamato “finning”.
Le pinne di squalo sono utilizzate in molti modi diversi, e possono raggiungere prezzi di addirittura 15.000 euro l’una, per alcune specie più rare.
La proposta di regolamentazione dell’UE verrà discussa dai Ministri della Pesca nel maggio prossimo, e dovrebbe imporre che lo squalo pescato venga commercializzato interamente, e solo in seguito possa essere lavorato e privato delle pinne.
“L’intensità del processo di finning è estremamente elevata” ha affermato il britannico Elspeth Attwool, promotore della mozione “e nello stesso tempo alcune specie di squali come la verdesca sono in drammatico declino. Questa proposta deve essere il primo passo di un lungo cammino che assicuri la sopravvivenza delle popolazioni di squali, prima che si estinguano. Molti progressi devono essere fatti prima che sia troppo tardi”
Le flotte di pescherecci europee sono diventate le maggiori esportatrici di pinne di squalo, specialmente verso Hong Kong. Gli ambientalisti affermano che circa 100 milioni di squali vengono catturati ogni anno, la maggior parte esclusivamente per le loro pinne.
Fonte: Reuter News Service
News controllata da: Francesco RICCIARDI
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