 |
Se@News |
sabato 7 giugno 2003
Parigi - I vermi marini forniranno il sangue per le trasfusioni
La carenza cronica di sangue da utilizzare per le trasfusioni potrà essere sconfitta in futuro grazie all’aiuto di alcuni animali insospettabili, e cioè i vermi. Un gruppo di ricercatori francesi ha infatti scoperto che l’emoglobina estratta da una specie di vermi marini molto comune (il cui nome scientifico è Arenicola marina) rappresenta un buon sostituto dei globuli rossi.
Negli ultimi anni molti fattori hanno contribuito a ridurre le riserve di sangue disponibili per le trasfusioni: tra di essi possiamo annoverare la diffusione dell’Aids, l’invecchiamento della popolazione e il morbo della mucca pazza (non si dimentichi infatti che alcuni ricercatori ritengono che i prioni alla base della malattia si possano trasmettere anche attraverso le trasfusioni di sangue infetto). Diventa quindi essenziale mettere a punto dei surrogati in grado di sostituire il sangue, un impresa non certo facile, in quanto i prodotti realizzati fino ad ora riescono a fare le veci del sangue solo per certe funzioni (ad esempio il trasporto dell’ossigeno dai polmoni ai tessuti, che normalmente è compito dell’emoglobina) e per periodi limitati di tempo. E la ricerca si è concentrata soprattutto sullo sviluppo di surrogati dell’emoglobina, in quanto possedere un sostituto di questa sostanza potrebbe risultare molto utile in caso di emergenza, quando ad esempio medici e infermieri si trovano ad aver a che fare con persone che hanno perso molto sangue e che hanno bisogno di una trasfusione immediata. Proprio in questa direzione si sta muovendo il team di Franck Zal, biologo dell’Università Pierre et Marie Curie di Parigi: l’obbiettivo che si sono posti i ricercatori francesi quando hanno preso in esame i vermi marini è quello di ovviare ai molti problemi causati negli esseri umani dall’emoglobina di provenienza animale, usata comunemente ma all’origine di diverse reazioni di tipo allergico.
Contenuta normalmente nei globuli rossi, l’emoglobina (animale e umana) viene trasfusa negli esseri umani per così dire allo stato puro, e spesso si divide in piccoli frammenti, i quali a loro volta possono intasare il sistema di filtraggio dei reni, danneggiando quindi questi ultimi. Secondo Zal con il sangue estratto dai vermi il problema non si pone: nel loro caso infatti la molecola dell’emoglobina è molto grande (circa cinquanta volte l’emoglobina umana) e quindi per i reni non c’è alcun pericolo; inoltre esperimenti effettuati con i topi hanno evidenziato il fatto che la sostanza in questione non provoca alcun tipo di allergia: «La dobbiamo solo raccogliere e purificare», ha dichiarato Zal. E il prossimo passo è quello di mostrare l’efficacia e la sicurezza della molecola in questione sugli esseri umani.
(di Roberto Manzocco)
Fonte: Articolo pubblicato su "Libero Quotidiano"
News controllata da: Beniamino USAI
|
|
|
|
|
 |
Altre Se@News |
|
|