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martedì 28 ottobre 2003

Washington - Gli scienziati prevedono almeno 5000 nuove specie ittiche nel censimento degli oceani


Ad almeno 4000 m. nelle profondità del Nord atlantico, nuotando a scatti e fluttuando, vive una specie di polpo lungo circa 30 cm. con pinne sulla testa, un corallo molle a piume stellate ed una creatura simile ad un fiore ma con un corpo da verme.
I ricercatori hanno presentato un film che ritrae queste ed altre creature che sembrano provenire da un altro mondo, a dimostrazione dei risultati di un nuovo censimento delle specie marine che non ha precedenti per la scoperta di più di 30 specie nuove (vegetali ed animali) alla settimana, senza contare le tre specie sopra descritte.
Infatti quegli esemplari non possono essere considerati nuove specie finchè non si è in possesso di almeno un campione di essi, così riferisce il biologo dello Smithsonian, Michael Secchione, commentando le riprese mostrate per la prima volta pubblicamente al Museo Nazionale di Storia Naturale dell’Istituto.
Gli scienziati hanno cominciato a riferire delle loro scoperte già all’inizio del progetto di censimento iniziato nel maggio 2000 e che finirà nel 2010 e si presume che descriveranno più di 2 milioni di specie di forme di vita marina.
“Normalmente la gente tende a cercare dove ciò non presenta difficoltà…e c’è ancora così tanto da scoprire!”asserisce Jesse Asubel, scienziato ambientalista alla Rockfeller University della città di New York, ed aggiunge: ”In passato noi scienziati ci siamo dedicati solo ad un esiguo numero di specie.”
Trecento scienziati di 53 nazioni diverse stanno lavorando attualmente a questo programma decennale di censimento, per conoscere il numero delle differenti specie, le loro popolazioni, a dove esse vivono. Sino ad oggi il censimento riguarda 15.304 differenti specie di pesci e da 194.696 a 214.696 (c’è un certo disaccordo sui numeri tra gli scienziati) specie di animali e piante.
Finora, i risultati della ricerca si accrescono annualmente di almeno 150/200 specie sconosciute di pesci e 1700 nuove specie di altra fauna e flora acquatica.
Gli scienziati ritengono che negli oceani che occupano il 70% della superficie del nostro pianeta, vivono all’incirca 20.000 specie di pesci e almeno 1,98 milioni di specie di altri animali e piante.
Molte di queste forme di vita sono rappresentate da animali inferiori, quali anellidi e celenterati.
“Abbiamo normalmente la tendenza ad interessarci solo alle forme di vita che interessano la nostra alimentazione”, aggiunge nuovamente il Dr. Asubel, collaboratore del censimento della fondazione Alfred P.Sloan, la quale sovvenziona il progetto con 20 milioni di dollari,” abbiamo la tendenza a disinteressarci delle creature che passano attraverso le maglie delle nostre reti o che non hanno un buon sapore. Ma le piccole creature sono molto importanti per l’ecosistema ed in senso evoluzionistico in quanto esse sono le prime forme di vita, sono antiche, esse sono dei sopravvissuti.”
Da questo censimento gli scienziati sperano di acquisire dati utili a meglio comprendere la vita nei mari più inesplorati.Gli ambientalisti, a loro volta, sperano di acquisire ulteriori dati per contrattare l’overfishing e l’inquinamento che hanno impoverito le risorse marine. L’industria spera che questa ricerca e le conoscenze che ne deriveranno, porteranno ad una maggiore efficienza della pesca e dei trasporti, nuovi prodotti farmaceutici e nuovi composti industriali.
“Abbiamo studiato inizialmente poche centinaia di specie di importanza commerciale,” dice il Dr.Ronald O’Dor, un Biologo marino alla Dalhousie University del Canada e Capo scienziato del progetto.”Il nostro obiettivo per il 2010 è quello di raggiungere un livello di conoscenza della vita dei mari almeno pari alle conoscenze che abbiamo della vita sulla terraferma. Nessuno può dichiarare che si sa tutto sulle forme di vita della terraferma, probabilmente ci saranno ancora poche migliaia di coleotteri nelle foreste tropicali ancora da descrivere.Ma il nostro scopo è quello di raggiungere la parità di conoscenze tra il mondo terrestre e quello marino.”
Il progetto è cresciuto di importanza tra gli scienziati a seguito del rapporto sulla crescita della popolazione umana del 1995, tale rapporto dell’Accademia Nazionale delle Scienze è arrivato alla conclusione che la crescita delle popolazioni umane cambia rapidamente la diversificazione delle forme di vita nei mari e probabilmente in modo irreversibile.
Finora, per il censimento sono stati spesi all’incirca 70 milioni di dollari. Ci si aspetta che i costi raggiungano il bilione di dollari, la maggior parte di questi fondi sono a partecipazione statale.Dichiara il Dr.J.Frederick Grasse, direttore dell’Istituto di Scienze marine e costiere della Rutgers University e presidente del comitato per il progetto scientifico di ricerca: “Ci rendiamo conto che alla fine non riusciremo a contare tutti gli animali che ancora non conosciamo"

Fonte: Reuters

News controllata da: Antonio COLACINO


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