venerdì 30 aprile 2004
Oslo – La pesca eccessiva ha un drammatico impatto sulla riproduzione dei pesci
L’eccessiva pesca commerciale, specialmente su alcune specie, può causare delle gravi anomalie nel patrimonio genetico dei pesci, secondo uno studio svolto sul merluzzo atlantico. Dei biologi marini canadesi e norvegesi hanno mostrato che il disastroso “overfishing” del merluzzo ha portato ad un grande cambiamento nell’età in cui le femmine di questa specie raggiungono la maturità sessuale. Nel 1980, quando il merluzzo era ancora abbondante, le femmine diventavano fertili circa attorno al sesto anno di età; nel 1987, questo veniva raggiunta a 5 anni, e questi pesci erano più piccoli dei predecessori. Lo studio, pubblicato sull’autorevole rivista Nature, porta la firma di Esben Olsen, dell’Università di Oslo. ”Alla fine degli anni ’80 e nei primi ’90, il merluzzo atlantico ha subito uno dei più drammatici collassi nella storia della pesca” afferma Olsen, evidenziando che il declino numerico della specie nella zona ha raggiunto il 99% rispetto a 30 anni prima “Il Governo Canadese ha chiuso la pesca al merluzzo atlantico nel Luglio 1992, ma nonostante dieci anni di moratoria, la popolazione di questi pesci rimane drammaticamente bassa”
Fonte: Nature
News controllata da: Francesco RICCIARDI
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