martedì 20 luglio 2004
Sorrento – I cetacei non competono con l’uomo per le risorse ittiche
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Stenella dal lungo rostro |
Uno degli argomenti a favore della caccia alle balene, ovvero che esse competono con i pescatori per lo sfruttamento delle risorse ittiche, è stato contestato. Daniel Pauly, dell’Università della British Columbia (Canada), afferma che il Giappone si sbaglia sostenendo che le balene e gli altri mammiferi marini riducono le popolazioni di pesci. “Affermare che le balene si cibano di pesci che potrebbero sfamare le popolazioni umane affamate è cinico ed irresponsabile” – ha affermato Pauly al meeting della International Whaling Commission (IWC) che si sta svolgendo a Sorrento. In una relazione sull’andamento delle risorse ittiche, gli autori di questa ricerca riconoscono che balene e pinnipedi mangiano molto più pesce di quanto facciano gli uomini (circa 600 milioni di tonnellate l’anno, contro circa 150 milioni catturate dall’uomo), “ma quello che mangiano le balene sono per la maggior parte pesci che noi non mangiamo, e in aree dove l’uomo non va a pescare”. La sovrapposizione tra le aree di pesca dell’uomo e quelle di alimentazione dei cetacei è infatti appena dell’ 1%. I mammiferi marini, inoltre, si cibano di organismi, come il plankton e i calamari di profondità, che l’industria della pesca non considera nemmeno. “Mammiferi marini e uomo possono tranquillamente coesistere. Non c’è nessuna ragione di cacciare le balene per impedire loro di mangiare i “nostri” pesci” – afferma Pauly. “Non si può certamente accusare i mammiferi marini per l’impoverimento delle risorse ittiche. Sono le nazioni ricche che stanno pescando tutti i pesci anche dai mari delle nazioni più povere”
Fonte: BBC Online
News controllata da: Francesco RICCIARDI
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