lunedì 6 marzo 2006
Corallo di Tahiti, archivio paleoclimatico
I campioni di corallo sono stati presi al largo delle coste di Tahiti, a una profondità compresa tra 40 e 120 metri, nei mesi di ottobre e novembre dello scorso anno, e le analisi sono cominciate solo due settimane fa. Ma la collaborazione internazionale di scienziati riuniti nell’Integrated Ocean Drilling Program ha voluto dare una prima valutazione del materiale a disposizione: si tratterebbe della più accurata documentazione mai ottenuta delle variazioni del livello del mare avvenute alla fine dell’ultima glaciazione. Tahiti è stata scelta come meta della spedizione a causa della sua posizione e della sua geologia. Si tratta infatti di un’isola vulcanica relativamente stabile, che sta sprofondando al ritmo di 0,25 millimetri all’anno. Inoltre si trova nell’Oceano Pacifico meridionale, molto distante da regioni che hanno subito glaciazioni in epoche passate. Gilbert Camoin, del CEREGE; un centro di ricerca geofisica francese che ha sede nei pressi di Aix en Provence ha così commentato il successo della spedizione: “Tahiti ci ha fornito un tesoro di registrazioni, un archivio delle variazioni del livello del mare degli ultimi 20.000 anni. Poiché i coralli sono ultrasensibili ai cambiamenti ambientali, siamo in grado di ottenere descrizioni molto accurate della crescita della barriera corallina durante l’innalzamento del livello del mare nel corso dell’ultimo minimo glaciale, avvenuto circa 23.000 anni fa. Esaminando i coralli, è possibile individuare bande di accrescimento, una per ogni anno. Con metodi radiometrici, poi, è possibile stabilirne l'età con un'incertezza di soli 30 anni. ”
Fonte: Le Scienze
News controllata da: Franco IANNELLO
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