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venerdì 16 marzo 2018

I rifiuti nel mare causano la morte di più di mille tartarughe l’anno


Una ricerca dell’università di Exter, nel Regno Unito, basata sui ritrovamenti sulle spiagge, ha mostrato come il materiale sia spesso causa della morte di questi animali

Centinaia di tartarughe marine muoiono ogni anno, intrappolate nei rifiuti dispersi in mare e sulle spiagge, compresi i sacchetti di plastica e le reti da pesca abbandonate (qui i risultati del primo campionamento dei rifiuti sulle spiagge italiane). Ad affermarlo è uno studio condotta dall’università di Exter, nel Regno Unito, che riprende precedenti ricerche che avevano già mostrato come le tartarughe fossero esposte al rischio portato dalla plastica, spesso ingerita (qui avevamo raccontato «L’odore della plastica che attira e uccide gli uccelli marini»). Il professor Brendan Godley, a capo del team, ha ricordato su Phys.org che, «con il continuo aumento della plastica nei mari, la minaccia per le tartarughe aumenta».
La plastica mette a rischio l’intera fauna marina
Nel corso dell’ultimo secolo le possibilità di morte legate alla presenza di rifiuti negli oceani sono aumentare drasticamente per l’intera fauna marina. L’indagine condotta ha mostrato come il 91 cento delle tartarughe trovate bloccate dai rifiuti siano alla fine morte. Le altre hanno riportato ferite, che hanno talvolta reso necessario amputare alcune parti degli animali. Altre ancora, sopravvissute, sono state costrette a trascinarsi dietro i rifiuti. La ricerca è frutto di un sondaggio di 106 esperti attivi nello studio dell’ambiente marino in 43 diversi Paesi, fra Atlantico, Pacifico e Mediterraneo. L’84 per cento degli intervistati ha dichiarato di aver ritrovato «tartarughe impigliate nella plastica, nella spazzatura o nelle reti di pesca abbandonate».
Impatto maggiore delle perdite di petrolio
Secondo il sondaggio, quindi, ogni anno morirebbero oltre mille tartarughe. Una stima «prudente», fanno sapere gli autori, dato che non tutti gli esemplari morti si depositano sulle spiagge e «molte tartarughe affondano nelle profondità degli oceani». La spazzatura di plastica negli oceani, compresi gli attrezzi da pesca perduti o buttati (che non sono biodegradabili), sono «una grave minaccia per le tartarughe marine», ha ricordato in un comunicato il professor Godley, primo autore del paper. Secondo gli esperti interpellati per la ricerca, la plastica nei mari «potrebbe avere un impatto a lungo termine maggiore delle perdite di petrolio», ha concluso Godley. «Abbiamo bisogno di ridurre il livello dei rifiuti di plastica e di passare a alternative biodegradabili».

Fonte: Corriere.it

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