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mercoledì 17 ottobre 2007

Non solo le grandi flotte minacciano le tartarughe marine


La pesca industriale viene spesso indicata come una delle principali minacce per specie marine come delfini, squali, foche e tartarughe a causa delle tecniche di cattura che possono accidentalmente uccidere questi animali.
Ma una nuova ricerca mostra ora come nel caso del Messico anche la pesca su piccola scala arrivi a uccidere un gran numero di tartarughe: se si fa un conto delle uccisioni accidentali “per rete” o “per amo”, la letalità può essere da 10 a 100 volte superiore a quella delle grandi flotte che pescano nell’Oceano Pacifico del Nord.
"L’impatto delle attività di pesca su piccola scala è stato trascurato, a causa della loro intrinseca difficoltà a divenire oggetto di studio”, ha commentato Hoyt Peckham, ricercatore dell’Università della California a Santa Cruz e primo autore dell’articolo apparso sulla rivista ad accesso libero “PLoSOne”.
Peckham e colleghi hanno preso in considerazione la zona costiera della Baja California, in Messico, dove le acque particolarmente ricche di cibo per le tartarughe sono anche quelle più sfruttate dalle attività di pesca. I pescatori locali vanno alla ricerca soprattutto di ippoglossi e di altre specie che vivono sul fondo utilizzando tramagli e esche formate da ami in successione.
Le panga – le tipiche imbarcazioni lunghe appena sette metri – di solito pescano fino a tre miglia dalla costa, dove vivono poche tartarughe. Ma quando i pescatori si avventurano oltre questo limite, devono dividere con questi animali le zone di pesca.
Molte tartarughe rimangono così impigliate negli ami o nelle reti: Peckham e i suoi collaboratori hanno stimato che ne vengono sacrificati circa 1000 all’anno. Per fare un confronto, le autorità degli Stati Uniti sono così preoccupate della sorte delle tartarughe che nel 2002 hanno fermato la flotta di pescherecci delle isole Hawaii per sviluppare un metodo per evitare la pesca accidentale. Le attività della stessa flotta sono ricominciate tre anni dopo, con una limitazione importante: la stagione di pesca viene considerata conclusa quando l’intera flotta arpiona 17 tartarughe. Nel 2006, tale limite è stato raggiunto i soli tre mesi, su un totale di dieci mesi della stagione di pesca. (fc)

Fonte: Le Scienze

News controllata da: Franco IANNELLO


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