mercoledì 16 luglio 2008
Da Montecarlo l’alga che avvelena l’estate
Se vi capitasse di uscire dall’acqua dopo un bel bagno in mare e di iniziare a tossire, starnutire o avere mal di testa, non vi sorga il dubbio di essere incappati in un raffreddore fuori stagione. La colpa potrebbe essere dell’«alga invisibile» o «alga killer». La chiamano così i comuni mortali ma lei, «noblesse oblige» in nome della scienza, si fregia dell’appellativo di «Ostreopsis ovata». Questo microscopico essere marino che arriva dai Tropici sta diventando il flagello dell’estate. Avvistata lungo le spiagge vip di Montecarlo, della Costa Azzurra e delle Canarie, sta infestando attraverso un gioco di correnti l’Italia e in tutto il Mediterraneo. L’innalzamento progressivo della temperatura ha infatti creato anche nel Mediterraneo l’habitat naturale dell’«Ostreopsis». Di qui il suo proliferare e i clamorosi casi di intossicazione che interessarono il litorale genovese nel 2005 (200 bagnanti colpiti da misteriosi malori). A partire da Montecarlo, quest’anno gli avvistamenti si stanno facendo sempre più numerosi. In Liguria l’Agenzia regionale per l’ambiente la sta tenendo d’occhio e ha registrato un innalzamento delle «infiorescenze». Siamo in pratica ad un pre-allarme. Il monitoraggio, che ha portato all’individuazione di parametri superiori alla soglia delle 50 mila cellule per litro di acqua marina (prossime alle 100 mila), interessa l’area di Chiavari e quella di Diano Marina e San Bartolomeo al Mare. Secondo gli esperti è il sintomo che si sta per verificare la «fioritura».
Da sola all’uomo questa microalga non fa proprio un bel niente. Sono le sue cellule, al momento della maturazione, che emergono in superficie e rilasciano, se in concentrazioni superiori alla norma, le sostanze tossiche che vanno a colpire il sistema respiratorio. Ma per essere davvero pericolosa, devono verificarsi anche altri fattori come il mare piatto, la temperatura dell’acqua a 25 gradi e una brezza verso terra. Lo sanno bene anche le autorità del Principato di Monaco, dove lo scorso fine settimana le autorità hanno consigliato ai bagnanti di fare intense docce dopo i tuffi in mare e di tempestare di protocolli di profilassi i medici. Nell’ultimo anno alla «Ostreopsis» hanno dedicato convegni, seminari e addirittura opuscoli dell’Istituto Superiore di Sanità. Anche perchè le tossine non aggrediscono soltanto l’uomo ma anche la fauna ittica. In Puglia, ad esempio, si è rilevato un nesso tra l’alga e le morti di saraghi, seppie, polipi e ricci di mare. In Toscana, invece, sarebbe responsabile del diradamento di colonie di patelle, cozze e stelle marine. Invisibile quindi, ma anche killer. Già, perchè l’«Ostreopsis» produce la «palitossina», una delle più potenti e letali tossine marine non proteiche.
Il Consiglio superiore della sanità, anche a causa del pre-allarme in Liguria, ha deciso di proseguire con il monitoraggio dell’acqua. Ma in caso di emergenza come si dovrà procedere? La risposta è piuttosto incerta: «Effettuare, dove possibile, la pulizia della battigia per impedire l’accumulo di macroalghe o altro materiale organico, evitando che l’azione di risacca o la decomposizione di tale materiale possa incidere negativamente sulla qualità e salubrità dell’aerosol marino». Per quanto riguarda i bagnanti, «soprattutto quelli affetti da disturbi respiratori, l’invito sarà solo uno: allontanarsi da spiaggia e mare».
Fonte: La Stampa
News controllata da: Ernesta LA FACE
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