mercoledì 20 agosto 2008
Eutrofizzazione dei laghi: non solo azoto
Il controllo dei soli composti azotati presenti nei laghi non basta a salvarli dai fenomeni di eutrofizzazione, è infatti essenziale controllare anche i livelli di fosforo: è questa la conclusione di un lungo studio condotto da ricercatori dell'Università dell'Alberta e del Freshwater Institute, di cui sono pubblicati i risultati sull'ultimo numero dei Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS). Secondo il Survey of the State of the World's Lakes, un progetto promosso dall'International Lake Environment Committee, l'eutrofizzazione colpisce il 54 per cento dei laghi asiatici, il 53 per cento di quelli europei, il 48 per cento di quelli nord-americani, il 41 di quelli sud-americani e il 28 per cento di quelli africani. "Quello che abbiamo trovato va contro alcune pratiche messe ampiamente in atto nell'Unione Europea e sostenute da molti scienziati", dice David Schindler, uno dei coordinatori della ricerca. "Il controllo dell'azoto non migliora le condizioni dei laghi e a volte può concorrere ad aggravare la situazione e peggiorare il tutto." Per ben 37 anni ricercatori hanno tenuto sotto osservazione il "Lago227", un laghetto della Experimental Lakes Area (ELA) in Ontario, Canada, per studiare il modo migliore per controllare i processi di eutrofizzazione dovuti alle attività umane variando ilivelli di azoto e fosforo presenti nello specchio d'acqua Il drastico aumento dell'eutrofizzazione, ossia dell'aumento di sostanze nutrienti in un bacino idrico che spesso provoca intense fioriture algali, portando alla morte i pesci che vi abitano, è molto spesso dovuto all'attività umana e in particolare alle acque provenienti dalle attività agricole e dai liquami. (gg)
Fonte: Le Scienze
News controllata da: Franco IANNELLO
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