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  Se@News

mercoledì 14 gennaio 2009

Crescita minima per la barriera corallina australiana


Lo sviluppo della grande barriera corallina australiana è dal 1990 al tasso minimo degli ultimi 400 anni, un segnale preoccupante per l'ambiente oceanico, secondo quanto hanno affermato alcuni ricercatori

Gli studiosi Glen De'ath e i suoi colleghi dell'Istituto australiano di scienze marine, affermano che questo potrebbe costituire una minaccia per una serie di ecosistemi marini che dipendono dalla vita della barriera, e indicano che problemi simili potrebbero verificarsi per organismi dello stesso genere in tutto il mondo.

La barriera corallina australiana costituisce la più grande distesa di coralli al mondo, e come altre colonie della stessa specie potrebbe subire gli effetti negativi del cambiamento climatico e dell'inquinamento.

"Questi organismi sono cruciali nella formazione e funzione degli ecosistemi e della catena alimentare, e rapidi cambiamenti della biodiversità e produttività degli oceani di tutto il mondo potrebbero essere imminenti", hanno scritto i ricercatori sulla rivista Science.

Le barriere coralline, delicate strutture sottomarine che somigliano a giardini rocciosi formati da micro organismi chiamati polipi, sono importanti rifugi per pesci e altre forme di vita marine, proteggono le coste, sono fonte di sostentamento per milioni di persone, attraggono i turisti e sono un potenziale magazzino di sostanze curative per tumori e altre gravi malattie.

De'ath ha esaminato con il suo team 328 grandi colonie di coralli ospitate da 69 diverse barriere rinvenendo negli "scheletri" che il processo di calcificazione -- ossia il deposito di carbonato di calcio -- è diminuito del 13,3% nella barriera dal 1990.

Secondo i ricercatori, ciò è dovuto alla combinazione tra riscaldamento globale, livello di acidità dell'oceano e diminuzione del contenuto di carbonato nell'acqua marina, che non trova precedenti negli ultimi 400 anni.

I coralli si estendono per circa 400.000 chilometri quadrati di fondale oceanico, e necessitano per vivere di costante luce solare, acque tiepide e alti livelli di carbonato.

Fonte: AQVA/News

News controllata da: Ernesta LA FACE


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