lunedì 26 gennaio 2009
Clima, il riscaldamento globale potrebbe far morire gli oceani
Le continue e incontrollate emissioni di gas serra potrebbero, nel lungo termine, togliere il respiro agli oceani, facendo diminuire la quantità di ossigeno nelle loro acque, con potenziali effetti negativi, che potrebbero durare anche migliaia di anni, come la formazione di zone morte dove la fauna marina non potrebbe più vivere.
Lo afferma Gary Shaffer, Niels Bohr Institute, Università di Copenhagen, Danimarca coordinatore di uno studio realizzato al Danish Center for Earth System Science (DCESS),e pubblicato su Nature Geoscience on line di questa settimana.
Shafffer insieme ai suoi colleghi ha realizzato un modello computerizzato con il quale sono stati simulati gli effetti futuri, fino a 100mila anni, delle emissioni dei gas serra di origine antropica su un sistema Terra a bassa complessità. Nel modello sono stati presi in considerazione due scenari di emissioni, moderate ed alte, già utilizzati dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) . Nelle simulazioni, si vede che la superficie oceanica perde ossigeno in risposta al riscaldamento globale, con la perdita della solubilità del gas nell’acqua. Secondo la ricerca, le acque profonde saranno anch’esse interessate dalla perdita di ossigeno a causa del rallentamento del rimescolamento delle acque.
All’inizio si tratterà di zone circoscritte, ma con il tempo queste zone con poco ossigeno si potrebbero espandere fino ad arrivare ad invadere le profondità oceaniche. «Questo meccanismo, prima la perdita dell’ossigeno, poi la formazione di zone morte oceaniche fino ad arrivare alla completa anoxia- spiega Shaffer - potrebbe essere preso come un buon esempio per spiegare le estinzioni di massa avvenute sulla Terra, come quella di 250 milioni di anni fa.
«Il futuro dell’oceano, come grande riserva di cibo - spiega Shaffer - è in pericolo. Basterebbe ridurre l’uso dei combustibili fossili per i prossimi 20-40 anni se si vuole evitare che l’oceano muoia per la perdita di ossigeno».
Fonte: La Stampa
News controllata da: Ernesta LA FACE
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