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giovedì 3 settembre 2009

La grande barriera corallina australiana sta cedendo


La Grande barriera corallina australiana si sta deteriorando a causa del riscaldamento globale e delle sostanze chimiche disperse in mare. Il processo è iniziato da almeno dieci anni, da quando alcune parti del corallo sedimentato hanno iniziato a sbiancarsi. "La popolazione di alcune importanti specie ecologiche come dugonghi, tartarughe marine, uccelli del mare e squali si sta riducendo", si legge in un rapporto dell’Autorità del parco marino, in cui si spiega come il deterioramento del corallo e l’insorgenza di alghe tossiche-blu verdi sta diventando un fenomeno sempre più frequente e serio.

Questa meraviglia della natura di 345 chilometri quadrati, riconosciuta dall’Unesco come patrimonio dell’umanità, è stata danneggiata in modo significativo rispetto a quando sono iniziati gli insediamenti europei dal 1788. "Ogni biodiversità presente nella Grande barriera corallina sarà influenzata dal cambiamento climatico, e il corallo sarà la parte più vulnerabile", si legge nel rapporto, che specifica come questo dipenda dall’aumento della temperatura marina e dai più bassi tassi di calcificazione degli organismi a causa dell’acidità del mare. Anche il rilascio di pesticidi a base di nitrogeno dalle zone agricole locali costituisce motivo di allarme, perché il loro impatto è ancora "sconosciuto".
Il ministro dell’agricoltura Peter Garret ha annunciato di voler intervenire per prevenire il disastro, promettendo di ridurre l’impatto dell’agricoltura entro il 2013 e il carico di sedimento dal 2020. Il governo australiano ha invece promesso di stanziare 52 milioni di dollari per migliorare la qualità dell’acqua e si è detto disposto a tagliare entro il 2020 le emissioni di gas del 25% rispetto ai livelli del 2000 solo se i leader mondiali riusciranno a siglare un ambizioso patto per il clima nell’incontro di Copenaghen previsto per dicembre.

Fonte: qui mare.com

News controllata da: Ernesta LA FACE


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