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sabato 28 agosto 2010
Allarme meduse: conoscerle per difendersi
I colorati invertebrati possono essere pericolosi. Non tutte le specie sono urticanti. Impariamo a conoscere le meduse dei nostri mari e di tutto il mondo per sapere cosa fare in caso di puntura. La loro crescente diffusione è favorita dall'innalzamento delle temperature. Svolgono un ruolo importante nell'ecosistema marino. Da 6-7 anni le meduse nei nostri mari sono in aumento, e anche questa estate gli avvistamenti sono numerosi, soprattutto nell'alto Tirreno.
Lavare la ferita con acqua di mare e non con acqua dolce; non grattarsi e non strofinare con la sabbia; evitare metodi fai da te e usare solo prodotti specifici come il gel astringente al cloruro di alluminio; in caso di aggravamento dei sintomi locali e di malessere generale rivolgersi a un medico: sono solo alcuni dei consigli che si possono ritrovare nella campagna informativa promossa dall'ISPRA e dell'Assessorato alla sanità della regione Siciliana intitolata "“Mare E….state in salute - Meduse nel Mar Mediterraneo”.
Non sempre però le meduse sono urticanti o pericolose, e le creature gelatinose che vediamo in mare non sempre sono meduse. La loro diffusione è in aumento a causa dei cambiamenti climatici e delle temperature sempre più tropicali e anche a causa della diminuzione dei pesci provocata da una pesca sempre più intensiva.
Le meduse sono presenti in ogni punto degli oceani. Possono prosperare in acque calde e fredde, lungo le coste o in profondità. I loro corpi sono composti per il 95% di acqua. Pur non possedendo alcuna massa cerebrale, le meduse sono state capaci di sopravvivere per oltre 500 milioni di anni. Visualizza la galleria sul sito nationalgeographic.it.
Fonte: nationalgeographic.it
News controllata da: Ernesta LA FACE
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