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giovedì 31 marzo 2011

Mare acido


L’anidride carbonica che immettiamo nell’aria penetra anche nel mare e ne provoca l’acidificazione. Fra cent’anni avremo ancora ostriche, mitili e barriere coralline?
Dall’inizio della rivoluzione industriale sono stati bruciati combustibili fossili - carbone, petrolio e gas naturale - e sono state disboscate foreste in quantità tali da provocare l’immissione in aria di più di 500 miliardi di tonnellate di CO2. Com’è noto, oggi l’atmosfera ha la più alta concentrazione di CO2 degli ultimi 800 mila anni, se non di più. Meno noto, invece, è il fatto che le emissioni stanno cambiando anche il mare.

L’aria e l’acqua si scambiano gas continuamente, così una buona percentuale di ciò che viene immesso nell’atmosfera alla fine raggiunge anche il mare. Ci pensano poi i venti a mescolare rapidamente tutto nello strato superficiale dell’acqua (i primi cento metri o giù di lì), e con il passare dei secoli le correnti lo trasportano fin negli abissi marini. Negli anni Novanta una squadra internazionale di scienziati ha avviato un progetto di ricerca su vasta scala che prevedeva la raccolta e l’analisi di più di 77.000 campioni di acqua marina provenienti da profondità e siti diversi. Lo studio, durato 15 anni, ha dimostrato che i mari hanno assorbito il 30 per cento dell’anidride carbonica rilasciata dagli esseri umani negli ultimi due secoli. E continuano ad assorbirne circa un milione di tonnellate ogni ora.

Per la vita sulla terra il processo ha effetti benefici: ogni tonnellata di CO2 sottratta all’atmosfera equivale a una tonnellata che non contribuisce al riscaldamento globale. Ma per la vita marina lo scenario è molto diverso. Jane Lubchenco, l’ecologa marina che oggi è a capo della National Oceanic and Atmospheric Administration, ha definito l’acidificazione degli oceani come “la gemella altrettanto cattiva” del riscaldamento globale.

Nella foto: un’ostrica concava maschio rilascia liquido seminale nel Whiskey Creek Shellfish Hatchery dell’Oregon. Qui l’acidificazione ha dimezzato la produzione arrestando lo sviluppo delle larve delle ostriche.
Visualizza la galleria sul sito nationalgeographic.it

Fonte: nationalgeographic.it

News controllata da: Ernesta LA FACE


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