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Icona di Messaggio Topic: ...l'incubo del cellulare anche sott'acqua!(Topic Chiuso Topic Chiuso) Rispondi al Topic Posta un nuovo Topic
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scubabob
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Iscritto dal : 10 Ottobre 2000
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bullet Postato: 14 Aprile 2008 alle 13:38
Postato originariamente da AndreaGAS

Per le trasmissioni da sott'acqua prova a vederti questo, un amico lo ha preso per motivi di lavoro e lo fa sentire veramente  più sicuro.

Un Epirb nell'orologio! Non sapevo esistessero. Certo che in certe immersioni in corrente, non sarebbe male come sistema d'emergenza. Chi è rimasto qualche ora a mollo in attesa di essere ritrovato e ripescato, lo apprezzerebbe molto. Anche se dubito che in certi paesi ti possano trovare e soccorrere in quelle 48 ore d'autonomia del sistema. E che qualcuno possa resistere a mollo per 48 ore, anche se qualche esempio c'è...

Ciao
Roberto

Scubabob
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bluedepth
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bullet Postato: 14 Aprile 2008 alle 21:41
Clap Clap Clap

Grazie Scubabob!! ottima spiegazione, chiara e semplice allo stesso tempo...
Diciamo che so bene ciò che hai spiegato, diciamo che fa parte dei miei studi, ma hai fatto benissimo a specificare così. Come hai ben intuito in effetti la mia curiosità si fermava su un aspetto molto pratico, proprio perché spesso la pratica può non rispecchiare perfettamente la teoria, per le varie componenti poco prevedibili che la condizionano.
Ad ogni modo appena proverò vi farò sapere! LOL
AndreaGas.. bello il link, non pensavo fosse diventato commerciabile un sistema del genere, oltre che per i militari.
Intanto buone bolle a tutti!!
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AndreaGAS
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Iscritto dal : 26 Marzo 2007
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bullet Postato: 15 Aprile 2008 alle 08:09

Beccato ScubaBob ! Wink

Postato originariamente da scubabob

Chi è rimasto qualche ora a mollo in attesa di essere ritrovato e ripescato, lo apprezzerebbe molto. Anche se dubito che in certi paesi ti possano trovare e soccorrere in quelle 48 ore d'autonomia del sistema. E che qualcuno possa resistere a mollo per 48 ore, anche se qualche esempio c'è...

Ciao Roberto,
credo che con quello riescano a far arrivare i soccorsi entro le 48 ore (sono tante quando si attiva una catena di emergenza che, oltretutto, dovrebbe in teoria essere per una sola persona)
 
Mi soffermerei invece sul fatto di volerlo usare al termine di un'immersione per farsi trovare dalla barca; per quanto tu possa esser lontano non credo che lo useresti almeno di non essere proprio alla deriva, senza vedere la costa e che la barca se ne sia andata. Il "giocattolino" se non ricordo male costa intorno ai 4.500-5.000 euro e, come detto, è "one shot" ossia quella funzione la fa solo una volta poi devi cambiarlo per riaverla. Se lo usi perché ti devi salvare la vita te lo ridanno loro gratis altrimenti lo ricompri ed anche quel "gratis" vale solo per la prima volta Big smile.
Insomma, sono sicuro che ci si pensi MOLTO bene prima di svitare quel tappo e tirare fuori l'antennina LOL
 
Ciao Bob
Andrea
 
...e quanno che semo in fonno ar boccaletto...

G.A.S. - Gruppo Amatoriale Subacqueo (il NON diving)
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zena
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Iscritto dal : 05 Gennaio 2007
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bullet Postato: 15 Aprile 2008 alle 09:55
Postato originariamente da AndreaGAS

Mi soffermerei invece sul fatto di volerlo usare al termine di un'immersione per farsi trovare dalla barca; per quanto tu possa esser lontano non credo che lo useresti almeno di non essere proprio alla deriva, senza vedere la costa e che la barca se ne sia andata

 
Belin e dove sei finito per dover chiamare la barca dicendo "hei gente sono ho finito l'immersione adesso e sono alla deriva" ???!!!
 
LOL
_______________________________________________

" Strade? dove andiamo noi non c'è bisogno di strade.. "
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scubabob
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Iscritto dal : 10 Ottobre 2000
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Posts: 900
bullet Postato: 15 Aprile 2008 alle 16:53
Postato originariamente da AndreaGAS

Ciao Roberto,
credo che con quello riescano a far arrivare i soccorsi entro le 48 ore (sono tante quando si attiva una catena di emergenza che, oltretutto, dovrebbe in teoria essere per una sola persona)

Ciao Andrea,
purtroppo non sempre è così semplice. Partiamo dal presupposto che stiamo parlando di un Epirb, ovvero di un sistema nato per le barche che stanno affondando e che necessitano di soccorso. Nei catamarani di solito viene montato in modo tale da attivarsi automaticamente in caso di ribaltamento (un catamarano non ha una chiglia zavorrata e non si raddrizza da solo, quindi ha bisogno di soccorso). Il segnale viene trasmesso su frequenze aeronautiche: infatti un segnale su quelle frequenze, che hanno una portata 'ottica', può essere ricevuto, entro un buon raggio, solo dall'alto, essendo trasmesso al livello del mare. Si deve avere quindi la fortuna che un aereo transiti in zona, intercetti il segnale e avvisi una capitaneria di porto che allerti le imbarcazioni in zona. I tempi dipendono da dove accade l'incidente. Due miei amici, naufragati in Atlantico, hanno aspettato 7 giorni prima di essere recuperati. Sempre nell'ambito della navigazione, un orologio con epirb potrebbe servire al malcapitato che finisce fuori bordo. Cosa che succede abbastanza spesso: una volta, durante una traversata atlantica, un membro dell'equipaggio è finito in mare, per una sua distrazione. Fortunatamente lo abbiamo visto cadere, era giorno e siamo riusciti a ripescarlo in 12 minuti. Ma ti assicuro che sono stati attimi di grossa tensione. Per prima cosa abbiamo dovuto ammainare lo spinnaker prima di poter virare. Ad una andatura di 14/15 nodi, ci si allontana parecchio e una barca non ha un freno! Ci siamo poi ritrovati con il sole negli occhi e le onde lunghe di 3 metri rendevano molto difficile identificare una persona in mare. La corrente poi lo stava spostando abbastanza velocemente dal punto in cui era caduto. Una volta recuperato, ci ha detto che nel giro di 3 minuti non vedeva più l'albero della barca e che ha passato dei momenti di vero panico. Un epirb al polso lo avrebbe (forse) tranquillizzato un po'.

Ma veniamo all'uso subacqueo: l'epirb non dove sostituire un pedagno, visto che mette in moto un certo tipo di soccorsi, questo è ovvio :)
Rispondendo anche a Zena, purtroppo certe correnti possono far allontanare parecchio dei subacquei, anche in direzioni poco prevedibili e non ci vuole molto per non essere più visti dalla barca d'appoggio, nonostante i pedagni. Rientrando da un giro tra Sangalaki e Maratua, ho incontrato un istruttore inglese che lavorava a Sangalaki e stava tornando a casa: mi ha raccontato che pochi giorni prima, mentre era in immersione con due tedeschi, sono stati presi da una corrente che li ha trascinati verso il largo, mentre quando si sono immersi la corrente era parallela all'isola. Quando sono riemersi, si sono trovati molto distanti dalla barca, che li cercava lungo la caduta della parete, seguendo la corrente di superficie e senza guardare nella loro direzione. Hanno chiamato, fischiato, fatto di tutto, ma non li hanno sentiti. E intanto si stavano ulteriormente allontanando, perchè la corrente era forte, non essendo più ridossati. A quel punto lui si è tolto le attrezzature e le ha lasciate ai compagni, per partire a nuoto verso la barca. Ha nuotato per due ore, controcorrente, poi finalmente, ormai stremato, agitando una pinna è riuscito a farsi vedere e recuperare. Poi è cominciata la ricerca degli altri due, ritrovati in lacrime che si credevano ormai spacciati.
Ma se fosse andata male, l'epirb avrebbe forse potuto aiutare. Uso il forse, perchè non sono così certo che un segnale possa essere intercettato in tempi brevi e i soccorsi arrivare entro le fatidiche 48 ore. Probabilmente in Florida si, ma in Kalimantan? Ho sempre forti dubbi.
Casi come questo in quei posti ne succedono. Un altro mio amico è rimasto in acqua, con la moglie, 4 ore, prima di essere ripescato da una barca di pescatori che passava per caso ed essere riportato alla sua barca. Inutile dire che il webmaster a bordo è finito in mare a suon di pugni e li è rimasto a lungo, minacciato di essere preso a legnate se risaliva a bordo.

Ma qui non è il caso di dilungarci sui sistemi di sicurezza o sulla professionalità che si trova in giro. Non finiremmo mai.

Resta solo da valutare se un epirb da polso possa essere utile in casi estremi, che tutti vorremmo evitare, sia per chi naviga che per chi si immerge in posti fuori mano, famosi per le loro correnti.

Ciao
Roberto

Scubabob
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